Collezione MacS. Si inaugura la Sezione Italiana


collezione macs
Fabio Modica Faciem VIII,

 Venerdì 29 luglio 2016, alle ore 20.00, al MacS (Museo Arte Contemporanea Sicilia), sito nella Badia piccola del Monastero di San Benedetto di Via Crociferi a Catania, si terrà il vernissage inaugurale della Collezione MacS. Sezione Italiana. Per l’occasione saranno aperti al pubblico i nuovi spazi espositivi. Presenzierà l’evento Antonio Presti, interverranno: la Direttrice del MacS, Giuseppina Napoli, il prof. Adriano Pricoco (Accademia di Belle Arti di Catania) e molti degli artisti della Collezione Italiana.  Durante la serata concerto jazz del Maestro Antonio Ferlito.

Macs, gli artisti

Protagoniste le opere di eccellenti artisti i quali si distinguono per originalità, raffinatezza, contemporaneità, incisività e raccoglimento: Elisa Anfuso, Daniela Astone, Annalù, Giuseppe Bombaci, Roberta Busato, Valentina Ceci, Marco Condrò, Roberta Coni, Cristina Costanzo, Emanuele Dascanio, Alessio Deli, Sergio Fiorentino, Emanuele Giuffrida, Alfio Giurato, Paolo Guarrera, Giovanni Iudice, Massimo

Daniela Astone, The Artist, 2014, olio su tela, cm 180x160
Daniela Astone, The Artist, 2014, olio su tela, cm 180×160

Lagrotteria, Ilaria Margutti, Ottavio Marino, Jara Marzulli, Monia Merlo, Fatima Messana, Sebastiano Messina, Fabio Modica, Carmelo Nicosia, Miriam Pace, Sergio Padovani, Silvio Porzionato, Nicola Pucci, Davide Puma, Gesualdo Prestipino, Alessandro Reggioli, Piero Roccasalvo Rub, Ugo Riva, Ignazio Schifano, Vincenzo Todaro, Luciano Vadalà, Giuseppe Veneziano, Ramona Zordini.

 Giuseppina Napoli (Direttrice MacS) – Se potessi cambiare il mondo riempirei di bellezza le case, le strade, le scuole, gli ospedali,  le caserme, le carceri, i treni, i taxi, mischiando la bellezza della natura a quella dell’ingegno umano. L’arte è ancora e sempre l’espressione primordiale del bisogno di essere, di creare bellezza, concetto, poesia, seduzione, percorrendo viaggi visionari per sentieri, pietraie, spiagge, boschi alla ricerca di quell’oltre e  quell’altrove  a cui tutti aspiriamo. Il MacS si espande, si moltiplica, si spinge ancora di più verso la luce e si veste di magnificenza e di splendore tenendo fede ad un progetto culturale iniziato anni fa, progetto che propone il continuo dialogo, tra presente e passato, tra la Sicilia e il mondo e che ad un primo segmento di una collezione internazionale affianca una collezione permanente di artisti Italiani. Da Santiago del Cile a Berlino da Barcellona a New York, l’Italia tutta e tanti artisti siciliani. Visioni, denunce, poesie, speranze, paure. Artisti affermati, giovanissimi emergenti. Una grande estensione geografica di artisti e di scuole. Il meglio dell’arte contemporanea figurativa. Perché l’arte autentica, quella fatta dei mille giorni in piedi, al freddo o al caldo,  a mischiare colori, a spiare la luce a modellare argilla, a scolpire la pietra per raccontare ad altri uomini l’umanità che siamo, esiste ed è la strada più bella per la ricerca e la conoscenza”.

Adriano Pricoco (Accademia di Belle Arti di Catania) – “La collezione del MacS presenta una costante: è

Fatima Messana, Sine Pietate, 2015, vetroresina e tecniche miste, 150x125x125
Fatima Messana, Sine Pietate, 2015, vetroresina e tecniche miste, 150x125x125

perennemente in crescita, raccoglie uno spaccato delle esperienze artistiche contemporanee accrescendo non solo il patrimonio culturale del museo ma per proprietà transitiva anche quello della città. L’offerta culturale del MacS si propone come un’opportunità di riflessione sul valore che l’Arte assume in un momento storico come quello che attraversiamo, connotato da indebolimenti e derive oltranziste di per sé ossimore alla natura espressiva dell’arte che da sempre induce e produce emancipazione. La collezione degli artisti italiani è solo l’ennesima tappa che il museo (che in questa occasione presenta al pubblico l’ampliamento degli spazi espositivi) propone al territorio. Lo scopo non è quello di legittimare la presenza attraverso un’autoreferenzialità bensì produrre una politica culturale che come precedentemente affermato proponga una riflessione attraverso l’Arte che possa tradursi appunto in dibattito culturale. L’eterogeneità dei linguaggi e dei medium utilizzati dagli artisti che fanno parte della collezione è ancora una volta sinonimo della vivacità e dell’esuberanza peculiare dell’arte. Non c’è un preciso comune denominatore che accomuni le opere esposte, non è identificabile una filologia retorica che accosti le forme espressive utilizzate ma è la varietà stessa dei linguaggi a rappresentarne il valore ed il senso. Se il contemporaneo si offre a noi come un confuso disorientamento esistenziale, ben vengano questi momenti di ponderata meditazione; che la bellezza trionfi sulla rassegnazione”.

 

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