Gino Astorina presenta Scomunicata dell’esordiente Marzia Scala


scomunicata di marzia scala

Un viaggio tra la giovane editoria, il potere della scrittura, la forza delle donne. Questi gli elementi della conferenza stampa di presentazione dell’antologia Scomunicata dell’esordiente siciliana Marzia Scala, in programma martedì 6 settembre 2016 alle ore 10.30, negli uffici della Èxpo di Catania in via Pasubio 4.

Padrino d’eccezione l’amato attore, autore, giornalista e poliedrico artista, Gino Astorina che ha accettato di promuovere il talento di una scrittrice alla sua prima opera letteraria, innamorata come lui di questa nostra terra di Sicilia colma di conflitti e storie antiche, con l’esigenza continua di curiosare e avere spunti di riflessione da ricercare nei luoghi dell’anima di Nostra Signora Etna. Ma non è solo l’attaccamento alla propria terra e il bisogno continuo di rinnovarsi e curiosare il punto di contatto tra la giovane debuttante e l’autore di “Basta che non sudi”. Ma anche lo stile graffiante, schietto e ironico li rende superbi agli occhi di chi li ascolta o li legge e questo stesso stile sarà una costante dell’appuntamento di martedì prossimo.

La raccolta di Marzia Scala appartiene alla collana Sfridi della casa editrice toscana MDS Editore: una realtà giovane e dinamica che promuove l’editoria pura e pulita, investendo sul talento e la passione di chi sa abilmente incastrare le parole.

Una parte dei racconti descrive le sfumature di alcune donne che non dovrebbero vergognarsi d’essere impertinenti, di fare domande, di provare rabbia e manifestare violenza perché c’è sempre un motivo scatenante. “Io non inneggio alla violenza, sia chiaro! La legge del taglione, a volte, ritengo vada applicata” -dichiara l’autrice. Donne che certamente almeno una volta nella vita hanno desiderato d’essere belle, donne che sono state ingannate ma da quell’imbroglio sono riemerse. Donne forti e donne fragili: certo, la donna è stata celebrata.

In altri, invece, sembra che la focalizzazione viri altrove ma non è esattamente così. Eccetto Il Collegio, “storia che ho voluto portare alla luce perché ben s’incastra nel mio puzzle scomunicato”, in tutti gli altri l’autrice racconta di ostacoli da superare: imprevisti sconvolgenti che avrebbero potuto sconquassare “le sue donne” le quali li hanno, viceversa, affrontati come ci si aspetta dai guerrieri. Quelle di Marzia Scala sono amazzoni impavide che sconfiggono il male, l’ipocrisia, la prepotenza, gli atteggiamenti bigotti degli uomini e della Chiesa, senza vergognarsene. “Io non ce l’ho affatto con la Chiesa. Il titolo Scomunicata non era il mio punto di partenza nella stesura del libro. Il titolo è venuto man mano, mentre scrivevo, ascoltavo, ricordavo, osservavo. E più avanti andava la mia mente, più la mia penna s’inoltrava nei luoghi di cui è sconveniente parlare, nelle tentazioni da cui bisognerebbe tenersi alla larga, nei modi da nascondere e sotterrare …”

Ci sono tutte queste femmine meravigliose dentro Scomunicata e sono descritte con fare ironico, con grande schiettezza, con uno stile intriso d’eleganza e superbia che interseca le epoche, che viaggia per altri dove. Scrivere non costringe a scegliere tra il bisogno di andarsene e la necessità di tornare. L’editoria pura esiste ancora, come l’entusiasmo e la forza propulsiva e trascinatrice dei giovani. Il coraggio ribelle delle donne.

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