A Catania una sede distaccata del Museo Egizio di Torino


Museo Egizio di Torino
Museo Egizio di Torino

Il Museo Egizio di Torino è considerata la sede di una delle maggiori esposizioni sulla civiltà sorta lungo il corso del Nilo presenti in Europa. Al suo interno sono esposti numerosissimi reperti, tra le quali mummie, sarcofagi, papiri, animali imbalsamati e altri reperti storici, tra i quali ancora circa 17mila sono ancora da catalogare, decriptare ed esporre. Proprio per questa ragione, il sindaco di Catania Enzo Bianco, in questi giorni in visita a Torino, assieme all’assessore alla Cultura Orazio Licandro, si è dichiarato pronto ad ospitare una sede distaccata del museo a Catania, nell’incontro con Evelina Christillin e Christina Greco, rispettivamente Presidente e Direttore del Museo Egizio di Torino. Come possibile sede è stata individuato il Convento dei Crociferi, attualmente in fase di restauro. L’idea è quella di proporre un viaggio nella cultura egiziana e nelle civiltà del museo egizio di torinoMediterraneo di cui la Sicilia è il cuore. In questo contesto potrebbero quindi essere esposti anche alcuni degli 17.000 pezzi del Museo Egizio oggi conservati nei depositi per mancanza di spazio a Torino ma che potrebbero trovare una valorizzazione nelle sede distaccata di Catania. “Ho pensato che anche i più grandi musei del mondo hanno spesso una filiale, come il Louvre. Così ho subito proposto, insieme a Orazio Licandro, di aprire a Catania una sezione di uno dei più importanti musei al mondo di cultura egizia. I vertici del Museo hanno accolto la proposta – ha dichiarato il sindaco tramite il suo profilo facabook – abbiamo informato con grande soddisfazione di questa iniziativa il Ministro Dario Franceschini. La sezione del Museo Egizio verrà ospitata in un piano del meraviglioso Convento dei Crociferi che stiamo finendo di restaurare. Da domani lavoreremo per realizzare questo bellissimo sogno”. Immediata la risposta nei social dove non sono mancate però le polemiche: tanti, nonostante si dimostrino entusiasti dell’idea che costituisce anche una buona opportunità per il turismo, suggeriscono che forse prima sarebbe meglio dedicarsi alla cura dei musei cittadini.

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