Ferruccio de Bortoli: il giornalismo d’inchiesta dovrebbe essere il guardiano del potere


de bortoli

La Scuola Superiore di Catania ha ospitato l’evento “ La corruzione e l’Italia” per presentare il libro di Michele Corradino “ È normale…lo fanno tutti”. Alla manifestazione erano presenti anche il sindaco Enzo Bianco, il prof. Francesco Basile Rettore dell’Università degli studi di Catania, il giornalista Ferruccio de Bortoli  e il giornalista Mario Barresi in veste di moderatore del dibattito.

Il libro “ È normale…lo fanno tutti” parla dell’Italia e aggiunge grazie alle riflessioni dell’autore e alle intercettazioni pubblicate sotto forma anonima, nuovi e importanti elementi a un tema molto scottante come quello della corruzione. “Un libro che va al cuore del problema, tanto impossibile quanto delicato -dice il professor Francesco Priolo porgendo i saluti della scuola – Un testo che propone buone pratiche e modelli da seguire come soluzione per rendere l’Italia un paese migliore.”

“La corruzione è un fenomeno attuale- continua il Magnifico rettore porgendo i saluti da parte dell’Università degli studi di Catania- e la scuola ha il compito di far capire a tutti i suoi studenti la sottile differenza tra legalità e corruzione, che spesso passa per una sola via, quella della giustizia e della democrazia.”

Nel libro emerge un aspetto antropologico e culturale preoccupante dice l’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli : “ La corruzione fa parte della vita quotidiana a tal punto da non porsi più nessun interrogativo sull’evasione delle regole. Ci vuole un controllo sociale da parte di tutti, c’è molto da fare e allora il giornalismo d’inchiesta dovrebbe essere il guardiano del potere, invece spesso è il cucciolo del salotto.”

L’obiettivo del magistrato Michele Corradino, commissario dal 2014 dell’ANAC, l’Autorità nazionale anticorruzione è la lotta contro la normalizzazione del fenomeno. “Quando nelle scuole si racconta che la corruzione tocca la vita di tutti noi – dice l’autore – i ragazzi capiscono che la corruzione brucia la loro pelle. Dobbiamo dare fiducia alle nuove generazioni ed accanto alla fiducia dobbiamo dare responsabilità.”

Dall’incontro, conclusosi con le domande degli studenti della scuola, emerge che la lotta contro la corruzione è un fenomeno intrinseco della società e solo da questa può essere attenuato e sconfitto. Solo se c’è collaborazione da parte di tutti i soggetti che la compongono, a cominciare dalle pubbliche amministrazioni, i giornalisti, la magistratura e le alte cariche dello stato per finire con i cittadini che sono i veri protagonisti della comunità.

 

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