Mare nostrum, spettacolo visionario che turba e commuove


mare nostrum

Spettacolo poetico e visionario, che alterna momenti di drammaticità a momenti di leggerezza. Questa alchilmia nata dalla scrittura di Massimiliano Perrotta e portata in scena da Walter Manfrè commuove. Non solo per gli elementi realistici legati agli sbarchi funesti di migranti sulle nostre coste, ma anche per il profondo senso lirico che accomuna i quadri della rappresentazione. Il Mediterraneo, crocevia simbolico di culture e razze diverse, non dovrebbe turbare, anzi fa parte di una storia millenaria che caratterizza la nostra isola, invece scuote perché in realtà la Sicilia è l’approdo di salvataggio e rinascita per queste popolazioni venute lontano. Il regista Walter Manfrè l’ha capito bene, e ha saputo cogliere nelle pagine di Perrotta il senso teatrale che riassume le emozioni di questo spettacolo. Quindici ragazzi africani, ospiti del Cara, che interagiscono con Orazio Alba, Gisella Calì, Giuseppe Carbone, Gianni Pellegrino e Roberto Pensa, bravi nocchieri di questa interazione e integrazione razziale. Ad impreziosire questa magia le musiche struggenti di Carlo Muratori. I costumi di Giovanna Giorgianni. Sono racconti di mare, di incontri casuali che innescano le relazioni umane, riassunte nello sguardo disincantato di una di queste ragazze, sognante ed espressivo degno di una principessa.

 

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