Al Piccolo Teatro il ricordo di Piero Sammataro


CATANIA 10/11/2015 : Spettacolo ALLA FINE DEL TEMPO DELL'ULIVO di Piero Sammataro, dal 14 novembre al Piccolo Teatro della Città
CATANIA 10/11/2015 : Spettacolo ALLA FINE DEL TEMPO DELL'ULIVO di Piero Sammataro, dal 14 novembre al Piccolo Teatro della Città

Una rassegna di belle foto di scena all’interno del Piccolo Teatro di Gianni Salvo, a Catania, per ricordare Piero Sammataro. La voce di Carmelita Celi che canta il brano “A colonia di la genti dispirata” scritto dallo stesso autore, musicato da Giovanni Ferrauto e che fa da colonna sonora all’intero lavoro. Questo è un vero omaggio. Un pregevole allestimento, alla memoria del grande attore Piero Sammataro che aveva scritto questo testo liberamente tratto dal “Giardino dei ciliegi” di Cechov. Saro Minardi ne raccoglie l’eredità, nobilita una messa in scena che va oltre l’ambientazione siciliana (i riferimenti al Gesualdo verghiano e al “Gattopardo” di Tomasi) e ne coglie originalmente il piglio pirandelliano. L’interpretazione degli attori è esemplare, in bilico tra realismo e surrealismo, non cade mai nella trappola di una lingua siciliana stereotipata e si ferma su un simbolismo che non toglie peso al verismo isolano. Non fu solo intuizione di Giorgio Strehler, che di Sammataro fu compagno di “strada”, quella di percepire nell’anima siciliana un’affinità con il temperamento esistenziale dei russi. Anche la grande

Piero Sammataro
Piero Sammataro

sceneggiatrice Suso Cecchi D’Amico si era accorta di questa grande familiarità, quando ancora portavano in catene i condannati siciliani nelle aule dei tribunali. L’ulivo è il feticcio da difendere, da preservare, totem che per i nobili decaduti è un aggancio alla memoria dell’età dell’oro, all’era felice. Non così per Don Gregorio, il possidente rozzo e cinico che insegue i profitti del dio denaro e rompe la placenta onirica dove sono chiusi ermeticamente gli esponenti di un’infantile aristocrazia. Tutti da citare, Grazia Cavallaro, Saro Pizzuto, Giuseppe Balsamo, Silvia Corsaro Boccadifuoco, Carmela Silvia Sanfilippo, Amelia Martelli, Gabriele Arena, Enrico Manna, Nanni Battista, Daniele Sapio, Giovanni Calabretta ed Aldo Toscano (un commovente “Tiresia”). I costumi di Rosi Bellomia e le luci di Simone Raimondo. Produzione “Associazione Città Teatro” di Orazio Torrisi con la collaborazione di Gianni Salvo.

Articolo Precedente Festival dei due Mari. Tutto il buono della pesca
Articolo Successivo “CATANIA BENE”, la mafia catanese raccontata dal magistrato Sebastiano Ardita

Scrivi un Commento

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *