Harry Potter sbarca in teatro con un cast tutto siciliano


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Gli attori principali dello spettacolo su Harry Potter

Incontriamo in  un noto fast food del centro storico, Giuseppe Nicolosi un ragazzo di appena 25 anni genuino, originale, motivato e motivante. Giuseppe Nicolosi è infatti l’ideatore, lo scrittore, regista nonché attore di un originale spettacolo teatrale basato sulla famosa saga di Harry Potter, dal titolo Harry Potter e la Pietra Filosofale. Insieme a noi anche Michela e Alessandro, interpreti di Hermione e Ron.

Intervista al regista di Harry Potter

Com’è nata l’idea di questo spettacolo?
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Ho scritto il copione nel 2004, quando avevo appena 12 anni e nel 2011 ho cercato per la prima volta di portarlo a teatro. Dopo vari tentativi falliti, nel 2016, mi sono messo a distribuire volantini in Piazza Stesicoro e la gente ha risposto bene alla proposta. Il nostro gruppo ora è composto da 30 membri, 26 attori non professionisti di età compresa tra i 12 e i 28 anni.
Il progetto è interamente autofinanziato.

Quando e dove sarà lo spettacolo?
 Ho proposto il progetto al teatro Coppola e sono entusiasti, grazie anche al successo che ha avuto l’anteprima dello spettacolo alla Mondadori, all’uscita dell’ultimo volume della Rowling. Se i gestori mi danno la conferma di poter debuttare da loro, la prima sarà teaser-poster-1a Maggio, in un giorno ancora da stabilire, pagando liberamente un contributo. Stiamo inoltre presentendo lo spettacolo ad altri teatri e aspettiamo una risposta.

Parliamo un po’ dello spettacolo in sé. Com’è composto e in cosa differisce dalla saga originale?
 Lo spettacolo è diviso in 2 atti, divisi a loro volta in 6 scene più un prologo iniziale e durerà circa 2 ore. Già la prima scena sottolineerà la differenza tra il mio copione e il libro. Ci sarà infatti un antefatto che riprende poi quei temi che la Rowling affronterà nell’ultimo volume.

30 persone da gestire e coordinare sono tante, inoltre alcuni di loro sono ragazzini. Dove provate e che atmosfera c’è tra i membri del cast?
Vincenzo Mirabella ci aiuta molto. Lui ci sponsorizza e ci rifornisce di viveri durante le prove che sono divertenti ma lunghe e faticose. Proviamo dalle 16.30 alle 21.00 circa al Posto Giusto, in via coppola 45.
Siamo un gruppo molto eterogeneo ma compatto, ci unisce la passione per Harry Potter. L’età è varia, ma l’apporto originale di ognuno è importantissimo per la buona riuscita dello spettacolo, anche perché io ascolto spesso i consigli degli attori.
Abbiamo stretto un ottimo legame anche al di fuori delle prove. Qualche volta usciamo tutti assieme.

14480628_1528107557215368_8904746251172661741_oHarry Potter è stato una fenomeno letterario e cinematografico mondiale. Cosa appassiona così tanto persone di età così diversa?
 Harry Potter non è solo un universo fantastico, una scuola di magia e bacchette magiche. Il bello della saga è che tratta di molti temi, alcuni molto importanti, come la perdita, il sacrificio e anche i pregiudizi sociali, infatti i mai nati babbani sono perseguitati.

Qualche domanda a Michela e Alessandro

Com’è l’esperienza da attori e che rapporto avete con i vostri personaggi?

M: Recitare è un modo per cercare di risolvere la timidezza. Cerco di immedesimarmi nel mio personaggio, mettendo qualcosa di mio, inoltre cerco di imparare qualcosa da una persona diversa da me. Di Hermione mi affascina l’intelletto e come utilizza le enormi capacità che lei ha.
A: Ron è un personaggio un po’ sfigato, il meno drammatico del trio dei protagonisti. Cerco sempre la battuta per alleggerire l’atmosfera. Mi immedesimo in lui e vivendo le sue paure e le sue incertezze cerco anche di affrontare le mie personali.

Oggi si tende più al formalismo che al contenuto, per questo il teatro è abbastanza bistrattato rispetto al cinema. Cosa vi piace del teatro?
A: Io frequento il teatro da quando avevo 7 anni, quando andavo con mio nonno. Magari, quando sei bambino non capisci ogni implicazione, ma ero affascinato dall’emotività e dalla partecipazione che è maggiore rispetto a quella che puoi avere al cinema.
M: Io amo il teatro perché da la possibilità in modo maggiore di approcciarsi alla psicologia del personaggio e studiare i suoi sentimenti. Il coinvolgimento è più emotivo, più diretto. Mi piacerebbe molto intraprendere questa carriera.
G: Non amo particolarmente tutti questi effetti speciali che sono propri del cinema oggi. A teatro si usano macchine del fumo, le scenografie possono essere più o meno curate, ma è l’attore che ti deve fare entrare nello spettacolo.

Per ulteriori informazioni sullo spettacolo, si rinvia alla pagina Facebook ufficiale: https://www.facebook.com/harrypotterelapietrafilosofalelospettacolo/

Articolo di Federica Giunta

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