Start up per la Fidapa: vincono tre giovani catanesi


Start up per la Fidapa Distretto Sicilia
Start up per la Fidapa Distretto Sicilia

Sono tre giovani catanesi le vincitrici del progetto Start up per la Fidapa Distretto Sicilia, premiate a Milano a Palazzo Cusani.
Due ingegnere e due geologhe, Erika Aquilia, Maria Elena Schilirò, Rita Spampinato, sono state premiate “Per i metodi innovativi proposti, per l’attenzione rivolta al territorio in riferimento alla tutela dei beni culturali ed anche di civili abitazioni, per l’utilizzo di tecniche di avanguardia quali strumentazioni portatili e droni in grado di ridurre i tempi di analisi e di studio dei manufatti in grado di fornire diagnosi di intervento. Questo progetto esemplifica, sul piano pratico, nuovi sistemi in materia di salvaguardia degli edifici non solo storici”. “C’è stata una grande partecipazione – spiega la presidente della Fidapa Distretto Sicilia, Eleonora Caserta – Crediamo molto nella creatività e nelle capacità dei giovani. Per questo motivo abbiamo voluto dare vita a questo bel progetto di Start Up per la Fidapa“.

Il progetto vincitore di Start Up per la Fidapa

Vi proponiamo di seguito il progetto presentato dalle giovani siciliane all’iniziativa Start Up per la Fidapa Distretto Sicilia.
PortableLab_Geology&Engineering
Dr. Erica Aquilia, Dott. Ing. Maria Elena Schiliró, Dr. Cecilia Rita Spampinato

L’ idea imprenditoriale è quella di fondare una società Start up che operi nel campo della diagnostica dei Beni Culturali e dell’edilizia in generale e che sfrutti competenze multidisciplinari, nello specifico ingegneristiche, petrografiche, geologiche e gestione di sistemi GIS, al fine di fornire “diagnosi” complete, tali da permettere la redazione di piani di
intervento accurati e consapevoli.
La società si chiamerà PortableLab_Geology & Engeenering e, in sintesi, si propone di realizzare un vero e proprio laboratorio mobile che avvelendosi di strumentazione portatile tecnologicamente avanzata sia in grado di garantire alla committenza misure veloci, non distruttive e in situ. Per le indagini a grande scala la società, inoltre, prevede l’utilizzo di droni, corredati da sensoristica diversa a seconda delle indagini richieste.
I “prodotti” saranno delle vere e proprie carte d’identità dei beni oggetto di studio, più o meno dettagliate in base alle esigenze della committenza e i cui dati, potranno essere gestiti, elaborati e rappresentati mediante sistemi GIS, i quali consentono la soluzione di problemi complessi nell’ambito della pianificazione e gestione delle risorse del territorio, dei beni culturali e dell’archeologia.

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