Antonio Presti: “Il rito della luce come percorso di rinascita”


Si rinnova per la quarta volta l’appuntamento con il Rito della Luce, simbolo di un percorso di rinascita interiore che anela ad un futuro di Bellezza e Conoscenza. Da oggi e fino a domani 23 giugno, alla Piramide 38° Parallelo di Mauro Staccioli a Motta d’Affermo (Me) si rinnova Poesia, arte, fotografia, performance e la musica di tre festival anche sul lungomare di Castel di Tusa (Me), davanti all’art hotel Atelier sul Mare. Oltre cento gli artisti coinvolti.

Quarta volta l’appuntamento con il Rito della Luce, quali le differenze rispetto al passato?

Come nelle passate edizioni, anche quest’anno il Rito della Luce coinvolge una nutrita rappresentanza dei tremila studenti di Nebrodi, Madonie e Valle dell’Halaesa che in primavera hanno partecipato al Gran Tour della Poesia ideato, organizzato e promosso dalla mia Fondazione, incontrando alcuni tra i maggiori poeti contemporanei. Il 22 giugno c’è l’inaugurazione della stanza del Rito della Luce e l’installazione di vari poeti, il reading di poesia presso il il museo-albergo Atelier sul mare. Il clou dell’evento sará il 23 giugno:  Il sorgere del sole e il suo tramonto verranno accompagnati da letture di poesia, danza, musica e perfomance. Parteciperanno i bambini e i ragazzi delle scuole della Valle dell’ Halaesa, poeti contemporanei e gruppi musicali, mantra e meditazione del Kundalini yoga e realizzazione del Mandala.

 

Ogni anno lei condivide il rito con migliaia di persone. In che modo la gente partecipa?

La Piramide non è autoreferenziale rispetto al potere temporale, è emergente, e vuole affermare il potere della spiritualità. E qui il termine emergenza ha un doppio valore simbolico. Emergenza in quanto necessità di restituire bellezza, ed emergenza come metafora del nascere. La gente che ogni hanno partecipa all’evento sente per sé e per gli altri una grande necessitá di cambiamento di un futuro migliore. La Piramide è simbolo di speranza e al tempo stesso ammonisce il potere che si è dato come livello la mediocrità, un potere che non progetta più futuro. La Piramide è autorevole perché parla agli uomini contemporanei, risvegliando le coscienze implose in stati emozionali. Con il Rito della Luce si condivide un tempo di riflessione. Il potere di turno vuole farci intendere che il rito della contemporaneità è essere schiavi e sottomessi alla dittatura del consumismo che manifesta il suo apice in questi pellegrinaggi domenicali nei centri commerciali, figli di una globalizzazione che trova nel “nulla che si nutre di niente” il suo nutrimento. È ovvio che parlare di memoria, di spiritualità, può sembrare quasi sovversivo. Guarda caso, durante il Rito della Luce non c’è da vendere nulla; l’unica offerta è alzare gli occhi verso il cielo. Noi non siamo pecore che a testa bassa mangiano quello che trovano, siamo uomini e donne che a testa alta cercano di riconnettersi a quegli stati universali. Questa è la potenza del Rito della Luce e della poesia: la poiesis, l’azione”.

 

Visto che parliamo di potere non possiamo non fare riferimento agli ultimi fatti di cronaca:  arresti di ex assessori e di gente “favorita”. Conferma la sua scelta di non fare politica?

Spero che finalmente  si possa sgominare questa banda di delinquenti che ha saccheggiato un’intera Regione non rispettando il popolo. Io non posso scegliere questa politica perché non ho mai fatto parte di queste bande, questo tipo di potere non mi appartiene, per me è importante dare continuità ai miei progetti e questo posso farlo solo avendo piena libertá fuori da qualsiasi gabbia politica. Ho lottato tanto nella mia gioventú scegliendo la via della differenza, la via dell’arte, della bellezza, della cultura, ho scelto anche la pratica del dono, la pratica di donare bellezza. Tutto questo ha creato un corto circuito con il sistema, con la politica, l’istituzione, con il  potere. Ecco, io non faccio parte e non faró mai parte di quel potere politico. Rispetto a quel potere ne possono esistere degli altri, ed il mio é  un potere spirituale, un potere innocente, un potere dell’utopia, un potere che guarda il futuro non per i bisogni materiali ma per dare nutrimento di Bellezza e valore di coscienza alle nuove generazioni.

 

I suoi eventi sono eccezionali, soprattutto perchè “puliti” e autonomi. Qual è il segreto e soprattutto come ci riesce in una terra difficile come questa?

Semplicemente cambiando le coscienze utilizzando dei messaggi semplici rivolti alla gente comune. Io non faccio nulla di nuovo, utilizzo un operato che fa una vera e propria attivitá politica, nel senso originario del termine di azione che incide sulla polis, sulla citta’. Utilizzo etica-estetica di aristotelica memoria.  La mia politica non vuole rappresentare la Bellezza, ma vuole concorrere a una manifestazione di Bellezza. Per cogliere la manifestazione di Bellezza deve puntare sugli stadi emozionali di ciascuno di noi e lì non c’è differenza né di ceto, né di età, né di luoghi. C’è un abbandono all’emozione. Quando noi ci abbandoniamo all’emozione e affermiamo che è bello, quella è la Bellezza. Noi abbiamo perso questo valore e le mie iniziative vogliono riaffermare invece l’importanza di questa scelta come morale, etica.

 

A dicembre 2012 per la prima volta il rito è stato celebrato d’inverno, proprio a Librino. Rifarà il rito invernale? E se si, stessa location o no?Certo, lo rifaró anche se non ho ancora scelto la location. Rifaró il rito al solstizio d’inverno e completeró tutti gli altri eventi attualmente in cantiere come “Magma”, “Il cantico delle Creature”, “Il museo della Luce”, altre porte della Bellezza, e tanti altri eventi socio-culturali e progetti didattici che alimenteranno una tensione emozionale ai bambini del quartiere di Librino e ai loro familiari. Non mi sottraggo al confronto con i giovani universitari, ma devo dire preferisco rivolgere i miei progetti agli alunni delle scuole primarie perché sono convinto che sia necessario formare i ragazzi fin dai primi anni, aprire le loro menti all’arte, renderli sensibili alla bellezza dell’arte e della poesia. Credo sia utile offrire loro possibilità diverse. Insomma i ragazzi non ancora formati hanno bisogno di opportunità diverse per poi scegliere autonomamente.

E’ possibile crearlo anche fuori dall’Isola?

Mai come adesso il mondo intero ha bisogno di un percorso di rinascita interiore. Questa rinascita interiore può diventare realtá grazie al lavoro con le scuole. In questo momento la scuola deve riappropriarsi della sula visibilità e del suo grande valore. La scuola deve ricordarsi del proprio ruolo facendo progetti come “Il rito della luce”, che mettono sempre gli alunni al primo posto. Credo sia importante creare un rapporto speciale è utile con la scuola. Quando alla scuola, sempre alle prese con tante difficoltà, fra tagli e riforme, arriva l’aiuto di un’Associazione o una Fondazione come la mia, che offre la possibilità di un percorso parallelo condiviso nella sua eticità, si realizza la finalità principale che é quella della crescita di coscienza del bambino.

 

Lei è legato al messinese, essendo di origine di lì, ma anche Catania è la sua città. Domanda difficile… meglio qui o la sua amata Librino?

Io non sono legato alle località ma alla bellezza che anima lo spazio. Io creo un progetto o invento una posizione etica rispetto a un territorio, rispetto a un luogo, rispetto a un modo. I progetti realizzati in 30 anni hanno toccato tutta la Sicilia, dalla Valle dei Nebrodi alla Valle dei Templi di Agrigento. Nel 2004 ho realizzato il “Gran tour della Sicilia” coinvolgendo i piú grandi scrittori internazionali toccando tutte le nove province siciliane. Il prossimo progetto coinvolgerá la Valle delle Madonie con un progetto sulle sorgenti d’acqua. Certo,  Librino sará sempre presente nella mia vita, ormai fa parte del mio DNA. Questo anche grazie ai bambini che mi hanno seguito nei miei progetti didattici con grande entusiasmo, ed hanno trasformato lo studio ed il proprio lavoro in Bellezza. Con l’affermazione della Bellezza individuale, i bambini, insieme ai loro familiari, riacquisteranno il diritto alla cittadinanza, una cittadinanza attiva che si riconoscerà in questo processo artistico non solo come valore di differenza ma testimonianza di un futuro che avrà sempre nel cuore dei bambini di Librino il suo nutrimento. 

 

 

 

 

 

 

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