Francesco Russo il giornalista che ama l’arte


Francesco Russo è uno scrittore e giornalista catanese che ama l’arte. Scrive, disegna, suona il piano. Il suo Creative Lab al Ma di Catania mostra come arte e happy hour possono diventare un connubio stimolante.

–        Quando ha iniziato a scrivere?

“Quando morì mio padre, prima di allora non avevo mai scritto nulla. Ho mosso i primi passi al giornale ‘Il Notiziario’, ma il mio debutto nel mondo della scrittura lo faccio con due rassegne di poesie ‘I dieci mondi’ e ‘La mia mente nomade’. Nel 2008 scrivo il mio primo libro ‘I percorsi dell’anima’, un viaggio introspettivo durato sette anni, una raccolta di poesie e brevi scritti autobiografici. Ho abbandonato progressivamente la poesia ed ho scritto ‘Il vestito cucito addosso’, il mio secondo libro”.

–        Lei è scrittore e giornalista. Come concilia le due cose?

“Èmile Zola diceva che il giornalismo è la migliore palestra per uno scrittore. Anche quando scrivi il più futile degli articoli, il giornalismo ti abitua al ritmo, a gestire i tempi, ti abitua a fare tantissime cose. E se riesci ad uscire dai canoni rigidi del giornalismo, le puoi applicare alla scrittura. Io insegno scrittura creativa perché sono convinto che, al di là del saper scrivere bene, che è una dote, esistono dei meccanismi che ti permettono di rendere un testo più stuzzicante rispetto ad un altro”.

–        Ha scritto un romanzo a puntate assieme a Maria Teresa Cimino. Un feuilleton 2.0?

“‘Gli uomini scrivono azzurro, le donne rosa’ racconta un’unica storia vista da due punti di vista, quello maschile e quello femminile. L’idea iniziale era quella di scrivere un romanzo a puntate su un quotidiano cartaceo, ma mi sono chiesto ‘perché non sfruttare Facebook e l’effetto che può generare in tutta la rete?’. Un esperimento inedito. Un martedì di Marzo del 2010 pubblico su Facebook la prima puntata con dei risultati sorprendenti. E così per le 12 settimane successive. Nessun lieto fine, tutto rimane sospeso. Chissà, magari per un seguito. Successivamente abbiamo deciso di pubblicarlo”.

–        E-book o libro che profuma di carta?

“Nonostante i miei siano anche e-book, preferisco l’odore della carta. La prefazione del mio libro ‘Il vestito cucito addosso’ dice tutto: …’Un libro va toccato e maneggiato con estrema cura e delicatezza. Tenetelo tra le mani. Sfioratene gli angoli, carezzatene i bordi. Osservatelo per un paio di secondi e infine rileggetelo’..”

–        ‘Il vestito cucito addosso’, già alla sesta ristampa [ed. Inkwell],  è il suo ultimo libro. Da cosa nasce questo titolo?

“Il libro ruota attorno alla metafora del vestito cucito addosso, di quello che indossiamo nelle svariate circostanze della vita, di quella barriera che ognuno di noi crea davanti a sé. Quando ho finito di scrivere tutti i racconti, sono rimasto davanti allo schermo del mio pc per un giorno intero, il cursore di word era fermo, non riuscivo a dare al mio lavoro un titolo che fosse la sintesi delle storie di cui avevo narrato. Incollerito pensai ‘a trent’anni faccio lo scrittore e il giornalista, ormai c’ho ‘sto vestito cucito addosso’, e fu così che diedi un senso a quel pensiero”.

–        Cosa legge di solito?

“Ho conosciuto Erri De Luca durante il mio soggiorno di sei mesi a Parigi. Lo leggo spessissimo, lo reputo un maestro di scrittura. Riesce a concentrare in poche parole ciò che altri scriverebbero in venti pagine. E Baudelaire, sia in prosa che le poesie. Considero il suo stile molto attuale. Adoro ‘Lo spleen di Parigi’”.

–        Ha in cantiere un altro progetto?

“Sto scrivendo un romanzo corposo, il cosiddetto libro-mattone. E’ la storia di uomo sui 30-35 anni alla ricerca di se stesso, un viaggio introspettivo”.

–        Il Ma di Catania, nota discoteca che ormai da tempo si propone come contenitore culturale, ha inaugurato il ‘No Ordinary Sunday’, l’happy hour della domenica con musica dal vivo e esposizioni d’arte. Qual è il suo ruolo nell’organizzazione di questi eventi culturali?

“Curo l’aspetto artistico della rassegna. Presento due artisti ad appuntamento, ogni domenica dalle 20,00”.

–        Come sceglie gli artisti che esporranno?

“Conosco tanti artisti, è da tanto che gravito in questo settore, anche se mi arrivano richieste da giovani artisti sconosciuti. Li scelgo per la loro capacità di attrarre attenzione, per la curiosità che ispirano”.

www.francescorusso.org

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2 Commenti

  1. Liliana
    19 novembre 2013
    Rispondi

    Complimenti, Francesco! Ho sempre ammirato la tua trasparenza, il tuo essere cristallino, e la tua elegante semplicità nella scrittura.
    Catturi il lettore, lo conduci nella storia che descrivi, lo fai sentire un personaggio in scena…nella scena che hai scelto di rappresentare.
    I tuoi libri profumano di autenticità.
    Grazie! Con infinita ammirazione, Liliana

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