Gabriella Comis: “Sono amareggiata. Volevo solo ringraziare la mia città”


La rinascita di Piazza Lincoln di Catania è un esempio concreto di sponsorizzazione privata nel pubblico.  Esperienza inconsueta per la città. E se c’è chi già può ammirare la piazza curiosando tra le novità realizzate, c’è anche chi storce il naso e fomenta polemiche.

Stampa e social network non hanno risparmiato critiche. Siamo andati a vedere la piazza e abbiamo voluto chiedere a chi l’ha realizzata (uscendo soldi di tasca propria) il perché di questa operazione.  

Nel 2012 Gabriella Comis, titolare di C&G, una gelateria catanese amata dai cittadini per la  qualità e bontà dei prodotti, decide di riqualificare Piazza Abramo Lincoln, realtà che da molti anni era abbandonata, sporca e buia.

Perché questa scelta?

“Noi siamo nell’imprenditoria gastronomica da circa 20 anni, veniamo dal mondo del salato (i Comis hanno una panetteria, ndr) e per noi aver costruito una realtà di successo come le nostre è un orgoglio. Non tutto è stato semplice, dalla piccola sede di via Umberto, oggi data in gestione, abbiamo creato questa vicino la piazza. Anche qui dove c’è il patio, abbiamo sistemato a nostre spese la pavimentazione, tutto solo per trattare bene il cliente. Noi ci affacciavamo e c’era una bruttura, troppo spesso erano gli stessi clienti a lamentarsi, soprattutto per il buio e per le brutte frequentazioni che attirava. Ho assistito a scippi più di una volta. Io vedevo tanto degrado, e volevo ringraziare i cittadini. L’idea della cioccolateria  mi è venuta durante un viaggio all’estero nei paesi nordici, e poteva essere un flop, invece i catanesi l’hanno apprezzata. Era un modo di dire grazie”.

La sua è stata un’idea ottima, ma c’è chi dice che lo fa per farsi pubblicità…

“Guardi, è ovvio che la pubblicità me la sarei e me la sto facendo – adesso soprattutto negativa – ma voglio dire ai catanesi com’è stato l’iter. E soprattutto, voglio ribadire che io ho avuto quest’idea per ringraziare i miei clienti, che da subito hanno apprezzato la mia impresa. Oggi siamo solo amareggiati. Le critiche, l’invidia c’è stata sin da subito ma io ho partecipato ad un bando, poi l’idea della Piazza dei Desideri, questo il nome del progetto, può anche non piacere, ognuno ha i suoi gusti, com’è per un cono gelato”.

Ci racconti la sua partecipazione al bando.

“L’anno scorso io e la mia famiglia abbiamo avuto l’idea della riqualificazione, il tutto a spese nostre. Mi sono recata al Comune, dove mi è stato risposto che proprio da lì a breve sarebbe stato pubblicato un bando al riguardo. La mia gioia è stata immensa, ma da lì a poco io e mio marito abbiamo avuto un grave incidente. Questo all’inizio ci ha bloccato, ma siamo arrivati in tempo per presentare i documenti necessari. Poi l’annuncio dal Comune che ci era stata assegnata piazza Lincoln e che era stata accettata la nostra idea e l’impresa che li avrebbe effettuati, con ovviamente la supervisione del Comune.

E’ scritto in modo chiaro e per nulla interpretabile che io non posso mettere tavolini, come molti mi accusano, ma solo che posso in base a delle modalità chiare e precise, organizzare degli eventi e momenti di aggregazione, sottolineo, pagando il suolo pubblico, e in questi eventi dove potrò vendere anche i miei prodotti. Sorrido quando leggo che voglio mettere i tavolini. Come potrei servire in piazza con macchine che scorrono attorno? Come potrei gestire i miei collaboratori? Non so se a partecipare al bando per piazza Lincoln eravamo l’unica impresa, ma so che ci sarà la rinascita di altre piazze grazie ai privati”.

–          Ma ci sono critiche sulla sicurezza e sugli alberi.

“Allora, chi c’era all’inaugurazione avrà sentito chiaramente che abbiamo detto che la piazza non era completa. Noi avevamo la scadenza del 17 marzo, comunicata al Comune e ai catanesi. Quando si entra in una casa nuova è subito tutto perfetto? No. Vivendoci, ci si accorge di dover effettuare migliorie. Noi siamo stati criticati già durante i lavori, ma adesso è troppo. Siamo amareggiati. C’è chi ha detto che non dovevamo inaugurare. Ma scherziamo? Siamo stati invidiati e criticati molto in questi anni, ma abbiamo il coraggio di andare avanti, e continueremo a farlo. Poi, il design può anche non piacere. Ma adesso, nonostante le critiche la piazza è viva ed è comunque migliore”.

Cosa ci dice riguardo ai suoi  architetti Mignemi, Torretti, Cusa ed il geometra Ilacqua del Comune?

“Hanno continuato a lavorare per finire la piazza, così com’era previsto. Mi si può credere o meno. Non hanno continuato i lavori perché segnalati. Anzi, ringraziamo se ci arrivano suggerimenti a cose che possono sfuggirci. Io ho speso circa 150 mila euro, ho fatto un mutuo, crede che voglia fare una piazza pericolosa? Avrò la sponsorizzazione per 5anni, periodo in cui per la luce centrale che a breve sarà messa, e sottolineo che manca per la ditta erogatrice del servizio nonostante le nostre richieste, la pagherò io così come il totem con la descrizione di C&G.  Per quanto riguarda la sicurezza, ho messo un sistema di video sorveglianza, a mie spese, ed un vigilantes 24 ore su 24 per la locomotiva”.

–          Dicono che andrà via la locomotiva…

“La mia idea di chiudere la locomotiva dentro una struttura a vetro per tutelarla purtroppo non può essere effettuata, dunque il 31 marzo la locomotiva tornerà dov’era,  anziché avere il suo comodato d’uso per 3 anni com’era previsto, ma i catanesi devono stare tranquilli, la storia della piazza e della littorina che la percorreva ci sarà grazie ad una collaborazione con la Circumetnea”.

 

Critiche anche per lo sgambettatoio dedicato ai cani.

 

“Non è vero che non ha recinzione, in quanto questa sarà l’edera che crescerà sui paletti. Poi ci sarà la ciotola con l’acqua, presa dalla fontana che come vede è stata appena inserita in piazza”.

 

E i foruncoli degli alberi…

“Abbiamo dei documenti dell’agronomo, nessun disagio per gli alberi, anzi migliorie, in quanto i foruncoli – dune durante la bella stagione serviranno per chi vuole come punto di appoggio. Sotto i foruncoli che sono traspiranti c’è un vespaio che preserva le radici, che ricordo erano tutte esterne, con un sistema di drenaggio per l’acqua”.

 

Cosa pensa di fare adesso?

“Già adesso vedo gente che vive la piazza.  Non voglio farmi travolgere dall’amarezza, alle critiche verso il nome della mia azienda perché so che i catanesi sono intelligenti. So che capiranno che tutto era in buona fede e che soprattutto sapevamo e abbiamo detto e ripetuto che non era completa. A chi mi accusa dovrei forse dire, perché non ci pensavi tu? No. La piazza sarà tenuta ottimamente, vigilata e migliorata. So già che non piacerà a tutti ma è la vita. E’ impossibile essere tutti d’accordo. Comunque vado avanti nel progetto. Sabato ci sarà un laboratorio per la creazione di uova dedicato alle scuole disagiate e la domenica delle Palme le nostre uova saranno date ad un’associazione che le venderà a scopo benefico”.

 

 

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