Graziana Giunta: come realizzare gioielli dalla fibra di fichi d’india


graziana giunta

Graziana Giunta è un’artista siciliana, che, attraverso la lavorazione  della fibra dei fichi d’india, realizza gioielli. Molti artisti oggi si prodigano nel sensibilizzare il pubblico a far scelte più consapevoli nel rispetto dell’ambiente. Così nascono le soluzioni più disparate nel campo della moda e del designer e Graziana Giunta nel suo Atelier Manituana, che nel linguaggio degli indiani d’America significa Il giardino del Grande Spirito, trasforma una pianta tipica della fascia mediterranea, ma approdata in Europa durante le guerre di conquista del nuovo mondo, in monili da indossare. In passato l’artista aveva già utilizzato la foglia dei fichi d’india per decorare le sue creazioni grafiche/pittoriche. “Mi occupo di pittura e utilizzavo la foglia secca della Pala di Fichi d’India per creare delle mascherine da applicare alle superfici e tirarne fuori delle tessiture per i miei lavori artistici”  racconta Graziana.

Quando si è resa conto che la fibra intrinseca di colori e sfumature poteva essere riutilizzata anche per realizzare altro, ecco nascere la linea di gioielli.

Il procedimento parte dall’essicamento della foglia raccolta dalla macchia di fichi d’india. Questa con il tempo perde l’acqua contenuta al suo interno in quanto pianta essenzialmente grassa. Si ottiene così la fibra di cui si sceglie la parte più legnosa e adatta al lavoro.

Una volta ripulita la fibra viene tagliata, colorata e montata ottenendo così gioielli del tutto naturali. I pezzi in quanto realizzati a mano, uno ad uno, sono unici e irripetibili.

“Ho sempre cercato di mettere un frammento di sicilianità nei miei lavori, mi piaceva l’idea di donare un pezzo della mia terra a chi acquistava un mio lavoro, così nei quadri utilizzavo spesso la polvere lavica dell’Etna, negli elaborati grafici le tessiture delle pale di fichi d’India e adesso utilizzo la pianta vera e propria che non solo ha delle ottime proprietà curative ma in questo caso si è trasformata in un oggetto di ornamento” aggiunge.

 

 

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