Lei, femminilesingolare, la nuova collezione firmata Marco Strano


Lo stilista Marco Strano Lei, femminilesingolare, la nuova collezione firmata Marco Strano
Lo stilista Marco Strano

Nuovo anno, nuova collezione per lo stilista Marco Strano che domenica prossima 28 gennaio, ore 18, nella splendida cornice del Palazzo Manganelli a Catania presenterà la sua ultima collezione wedding couture “Lei, femminilesingolare”.

Una collezione in cui lo stilista catanese miscela con sapiente arte tessuti, pizzi ed elementi materici per un abito che è sempre più unico. Si susseguono velature e rouches, tessuti impalpabili decorati con fiori intagliati e pizzi chantilly che accarezzano il corpo, trattenuto da nastri di ottomano di seta o velette e piccoli fiori che creano gonne ampie a corolla. Reinterpretazioni in chiave contemporanea che si armonizzano con stratificazioni, sovrapposizioni, nuovi materiali ed elementi settecenteschi, che danno anima a vere opere d’arte per una “Lei” che è femminile, una femminilità sussurrata e una sensualità mai urlata; ma “Lei” è anche Singolare, che emana nuova luce con le paillettes ricamate sul macramè.

E ancora, la rafia si intreccia con balze interrotte dal tulle siciliano, macro fiori si stagliano su strati di tulle impalpabile con effetto tridimensionale, il pizzo francese rebrodè arricchisce il tulle siciliano dal sapore “anni ’50” e il fascino di 3 gradazioni di bianco vibra nei ricami e nei pizzi che completano la creazione. Il pizzo macramè diventa il protagonista e annuncia una femminilità più decisa. Lei è in una parola femminilesingolare.

Si definisce creatore di moda e designer. Marco Strano, a differenza di altri stilisti, si può considerare l’emblema della creazione. Con lui tutto diventa indossabile. Appartiene alla schiera degli stilisti – artisti dell’era concettuale. Difficile trovare nei suoi abiti un solo tessuto, ma una miscela di elementi che definiscono una stoffa. Lavora la carta e la trasforma in tessuto, la plastica in accessorio. E’ un creatore di stili. C’è un abito che lo rappresenta e a cui ha dato un nome: Terra.

Marco Strano nasce a Catania e in questo abito ha voluto rappresentare la “sua Terra”; riproduce la sua eccentricità, il suo modo di dire al mondo “io sono così”. Si compone di materiali poveri come juta e carta pesta; questa gli dà la possibilità di scolpire, e la juta sfrangiata impreziosita da frammenti di mosaico color oro perché rappresenta la ricchezza che si cela dietro l’apparente “povera” Sicilia. Il contrasto tra materiale ricco e povero, aiuta ad esaltare i concetti di barocco e medioevo. Sceglie un bustier del settecento epoca preferita dallo stilista, perché considerata come il periodo dell’ “eccesso.”

Inizia a creare partendo dalla stoffa, anche da un piccolo frammento di tessuto scegliendolo perché gli dà emozione; osservandolo, vede una tela bianca su cui dipingere qualcosa, si immerge nell’ immaginario ed evita di abbozzare l’immagine su schizzi, la crea direttamente partendo dal busto sartoriale. Non inizia a creare se prima a stimolarlo non c’è un’emozione. Non preferisce un materiale rispetto ad un altro, lavora con la stoffa o nel suo caso possiamo dire con un “elemento” che più l’attrae.

Ha un periodo dell’anno più propizio alla creazione: il Natale. L’allegria e l’aria che respira durante queste feste lo conducono ad un mondo “fatato”. Quando cuce si crea un’atmosfera particolare che cambia a seconda del periodo che attraversa; ascolta musica new age o rock, crea di giorno: “… perché la luce può illuminare e rendere più viva una mia ispirazione che spesso trovo negli oggetti, anche più banali”.

Lo stato d’animo più propizio alla creazione è quando si sente felice, quando acquisisce quella stessa innocente allegria propria dei bambini. Gli capita di pensare ad un abito anche quando è triste, ma non lo crea subito, perché dice “ho paura di trasmettere la mia tristezza e di renderlo cupo”. Non ha mezze misure: scolpisce, inventa tessuti e li dipinge. La sua mission è quella di portare la sua moda al mondo.

Seby Sorbello chef patron del Sabir Gourmanderie, ha creato per la collezione disegnata da Marco Strano, due cioccolatini gourmet che attraverso il gusto riprodurranno le sfaccettature degli abiti.

Alla fine del fashion show, seguirà un aperitivo sempre curato da Seby Sorbello con i vini della cantina In Carrozza.

Il makeup è curato da Orazio Tomarchio per “La Truccheria Cherie” che per l’occasione ha creato un rossetto che porta il nome della collezione. L’hairstyle da Roberto Napoli e Alfio Reitano per Compagnia della Bellezza. I cadeux floreali portano la firma di Intrecci sapientemente realizzati da Davide e Francesca Giardinaro.

Articolo Precedente Aeroporto di Catania, le nuove mete del 2018
Articolo Successivo Realizzato in cake design il Busto Reliquiario di Sant’Agata in scala reale

Scrivi un Commento

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *