Alfano a Giardini Naxos. Immigrazione, terrorismo e Brexit


Alfano
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Ieri mattina, il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha risposto ai giovani che hanno preso parte alla sesta edizione della Summer School della fondazione “Costruiamo il futuro”, che quest’anno ha avuto luogo all’hotel Hilton di Giardini Naxos. Le domande dei ragazzi sono scaturite dai temi del dibattito in programma per la giornata conclusiva di domenica: Brexit, immigrazione, terrorismo e sicurezza. Che cosa ti è successo, Europa?

Dopo aver ascoltato i vari quesiti posti dai giovani provenienti da diverse regioni d’Italia, Alfano ha risposto con un discorso di circa un’ora. Il primo punto caldo toccato è stato il fenomeno migratorio, a partire dalla tragedia del naufragio di Lampedusa del 2013, che costò la vita a più di 300 migranti. “Un grande Paese come l’Italia pensa prima a salvare le persone e poi chiede loro se sono profughi o irregolari”, asserisce Alfano. “Se l’Italia prendesse la decisione politica di far morire delle persone in mare – prosegue – oggi sarebbe coperta di vergogna da parte dell’intera umanità”. E muove una critica ai tanti sedicenti cattolici italiani: “Non si può essere a favore della famiglia naturale e contro l’aborto e far finta di non sentire Papa Francesco quando chiede a gran voce di salvare i migranti. Il menù va preso per intero, accettando tutte le parole del Papa”. Sulla posizione dell’Italia nei confronti del fenomeno dell’immigrazione, Alfano precisa: “La linea dell’Italia deve essere chiara: è giusto accettare chi scappa da guerre e persecuzioni, ma non possiamo accogliere tutti coloro che lasciano la terra d’origine per un futuro migliore. Non ce la facciamo. Occorre una ridistribuzione tra i vari Paesi europei”.

Alfano: separare chi prega da chi spara

Dopo l’immigrazione, il ministro dell’Interno passa ai delicati temi del terrorismo e della sicurezza: “Non bisogna

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cadere nell’errore di confondere terrorismo e religione islamica: è essenziale separare chi prega da chi spara. Chi prega nel nostro Paese ha diritto di continuare a farlo come sancito dalla nostra Costituzione, ma chi uccide non lo fa sotto l’autorizzazione di una divinità perché nessun Dio avrebbe autorizzato la barbarie di Nizza, di Parigi, di Bruxelles, della Tunisia, di Boston o di Kabul. Cosa fanno in fondo i terroristi? Prendono in ostaggio un Dio per dare copertura al loro progetto terroristico.” E a tal proposito continua: “ Dobbiamo fare un patto con i musulmani italiani. Nello stesso modo in cui esercitano un diritto presente nella nostra Costituzione, si devono riconoscere anche negli altri articoli. No a imam che si sono formati in maniera radicale in altri Paesi e che inneggiano all’odio e alla violenza, come è successo per alcuni di loro che sono stati espulsi dall’Italia. Sì alla formazione italiana per gli imam e al controllo delle fonti di finanziamento delle moschee sul nostro territorio”.

Prima dell’annuncio finale riguardante il progetto della nascita di un soggetto politico moderato e centrista, che tenga fuori la Lega e la sinistra, Alfano si sofferma sulla questione Brexit. A tale riguardo asserisce: “Oggi, il tema delle frontiere è tornato a essere cruciale, basti pensare alla politica portata avanti da Trump o al progetto del muro al Brennero. A proposito di Brexit, c’è chi sceglie di restare in Europa per provare a cambiarla, pur  riconoscendone i limiti. C’è, invece, chi decide di abbandonarla. La Gran Bretagna ha optato per questa seconda via.” E conclude  con una considerazione: “C’è un elemento da non sottovalutare. – conclude Angelino Alfano – Io (al contrario dei miei genitori e dei miei nonni), i miei coetanei e voi giovani avete conosciuto la pace, la democrazia e la libertà. E questi valori sono sinonimi di Europa. Chi pensa di lasciare a cuor leggero l’Unione europea – credendo che da soli si è più forti, più sicuri, più ricchi – non ha capito niente.”

 

 

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