Gogòl è un nome semplice, che tende a rimanerti in testa. È giallo come il sole, ideato come fosse un premio, pensato per invitare al sorriso, per contagiare di ottimismo e provare a propagarlo senza limiti. Non lo compri, devono donartelo. E lui viaggia di mano in mano, di nome in nome, di paese in paese valorizzando concetti semplici ma di grande efficacia: sorridere serve a star meglio.
L’idea è nata da un imprenditore di Enna, Mauro Todaro che, in un periodo di crisi economica e, se vogliamo sociale, ha pensato bene di stringere idealmente
la mano ai tanti imprenditori perché possano affrontare il loro quotidiano sorridendo, ai volti noti che ne possano diventare testimonial e propagatori, gente comune, come noi di Sicilia&Donna, che lo teniamo in bellavista, solidali con la filosofia che lo ha creato.
Cos’è dunque Gogòl? Un ambasciatore del sorriso, un omino giallo in polistirolo di una trentina di centimetri di altezza, diventato ormai un vero e proprio tormentone, a Enna, dov’è nato, e fuori i confini ennesi e siciliani. L’ultimo Gogòl lo ha avuto Andrea Caschetto, un appassionato viaggiatore ragusano che visita gli orfanotrofi del mondo, incontra i più piccoli e spesso i meno fortunati e gli regala il sorriso che, ovviamente, gli viene corrisposto. Lo ha portato a San Pietroburgo donandolo ai bambini ospiti di un orfanotrofio della città.
“Io credo che ci sia la necessità di sorridere e guardare al futuro con ottimismo – spiega Mauro Todaro – Chi lavora nel settore dell’imprenditoria sa bene che viviamo momenti non sempre semplici. Eppure io credo che sia veramente importante continuare ad essere ottimisti e propositivi. Gogòl non risolve i problemi ma dona un messaggio di speranza e di incoraggiamento”.
Tra i tanti volti noti che lo hanno ricevuto possiamo annoverare sportivi come Giusy Versace o Valentino Rossi. In tanti campeggiano sorridenti mostrando il loro Gogòl sulla pagina facebook creata ad hoc. E sono spesso privati che investono su questo viaggio nel mondo dell’omino giallo. Ne sono stati realizzati già circa 1.800. E presto da questa iniziativa potrebbero nascere campagne di solidarietà per bonificare i pozzi di acqua in Cambogia dando alla popolazione del luogo la possibilità di non dover compiere tragitti enormi per approvvigionarsi dell’acqua necessaria alla sopravvivenza e per permettere loro di bere acqua non contaminata.
“Basta anche un piccolo gesto di incoraggiamento per dare quella carica che porti le persone a guardare con ottimismo al futuro” conclude Todaro.
Scrivi un Commento