I detenuti di Enna sono “Happy”


“Happy” per svago, per necessità, per sognare un solo momento di essere felici. Nei mesi scorsi il fenomeno del video “Happy” aveva contagiato chiunque. Sulle note della canzone di Pharrell Williams si erano dimenati a suon di musica giovani e meno giovani. Oggi lo fanno anche i detenuti dell’interno della Casa Circondariale “Luigi Bodenza”, con la regia del filmografo Paolo Andolina, che sarà pubblicato su You Tube a mezzanotte di stasera, lunedì 28 luglio. E’ il primo video di questo genere realizzato in un carcere italiano. Tra i corridoi del carcere, le celle, la cucina, i detenuti ballano dimostrando che per essere “happy”, “anche se solo per qualche momento”, si legge all’inizio del filmato, basta poco.

Quello che il regista racconta non è, infatti, la realtà del carcere, fatta di privazione di libertà e a tratti di sofferenza, piuttosto alcuni spaccati della vita dei detenuti che giocano ad essere spensierati. E’ un modo per accendere la luce e mostrare l’interno di un luogo di reclusione pur sempre abitato da persone, tra cui moltissimi giovani, che provano a risalire la china.

Il video è stato realizzato nel corso di formazione professionale Anfe Regionale di Fotografia digitale e i corsisti hanno messo in pratica le nozioni acquisite, sperimentando sul campo come si gira un piccolo filmato.

“Durante le riprese, che sono durate una quindicina di giorni, abbiamo verificato che la musica e il “fare” creano un’armonia che diventa nutrimento per l’Anima –  dice Paolo Andolina – Il titolo, “Happy dentro”, racconta, infatti, giocando sul doppio senso, che dentro, una dimensione di spazio ma anche emozionale, si può provare ad essere allegri”.

Anche il direttore della Casa Circondariale, Letizia Bellelli, il comandante della Polizia Penitenziaria, Giuseppe Scarlata ed alcuni agenti, hanno partecipato alle riprese testimoniando che il recupero e la riabilitazione passano anche da piccoli gesti di condivisione.

“Lungi dal volere rappresentare un’immagine edulcorata ed esageratamente spensierata della realtà penitenziaria, la partecipazione, seppure con i nostri tempi, al “fenomeno virale Happy” anche da parte della nostra comunità penitenziaria la rende meno chiusa, isolata, separata. – dice il direttore Bellelli – E poi, come diceva qualcuno, non è forse “dall’ironia che nasce la libertà?”. Non è forse dall’ironia che nasce la libertà?

“I corsi all’interno del carcere – dice il presidente regionale dell’Anfe, Paolo Genco – sono un’opportunità per gli allievi di crescere ed imparare un mestiere. La riprova che la formazione professionale, quella fatta bene, ha ancora un valore”.

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