La dea fortuna e i simboli più popolari dall’antichità ad oggi


simboli antichità

Sin dall’antichità gli uomini hanno utilizzato simboli ai quali attribuivano particolari poteri che, a volte, si dipingevano anche sul corpo per proteggersi da influssi negativi. Anche se immerso in un mondo materiale l’uomo ha sempre avuto bisogno di riscontri tangibili e visibili, basta pensare ai numerosi amuleti, talismani, gioielli tra cui braccialetti e ciondoli realizzati in metallo prezioso che venivano usati in passato e che ancora oggi fungono da portafortuna e da protettori contro la sfortuna.

La simbologia portafortuna nell’antichità

Uno dei simboli portafortuna più importanti nell’antico Egitto e, più tardi, in tutto il Mediterraneo orientale, è lo Scarabeo Sacro, che come riportato da Focus, era una fonte di creatività, di vita, di rinnovamento e di virilità. Ancora oggi l’amuleto che lo raffigura viene considerato, non solo in Egitto, ma in tutto il mondo, uno dei portafortuna più efficaci e popolari da collocare all’interno delle case in segno di protezione dei suoi abitanti. Un altro animale, presenza costante nel simbolismo mitologico antico a partire dai babilonesi fino ai greci, è il delfino, una creatura molto amata dalle popolazioni mediterranee che da sempre hanno vissuto a stretto contatto con il mare e che consideravano questo animale propiziatorio per una pesca abbondante e portatore di fertilità.

Anche le erbe e in particolare l’alloro, simbolo di amore, successo e grandezza, è diventato per i greci un simbolo portafortuna, tanto da essere rappresentato sulle monete per scacciare il malocchio e le avversità. In Sicilia ad esempio sia sulla bandiera che sulle monete antiche è presente uno dei simboli più rappresentativi della mitologia greca, la Trinacria, la raffigurazione di una testa femminile con tre gambe, che giunse sull’isola con Agatocle di Siracusa, il quale la utilizzò per le sue monete. La testa al centro fa riferimento alla mostruosa creatura Medusa e più in generale ad una delle tre gorgoni, mostri mitologici greci con artigli di bronzo e ali d’oro. In epoca romana, troviamo la trinacria nelle monete di Palermo, Gela, Agrigento e Lipari, sia con Medusa che con l’aggiunta delle spighe di grano. In seguito, nel 68 d.C., il pretore d’Africa L. Clodio Marco manterrà nelle monete l’emblema del triscele, simbolo della Sicilia e della sua fertilità. Dall’impero romano in poi e ancora di più nel Medioevo, oltre alle monete prenderà il via l’usanza di indossare braccialetti preziosi e amuleti di buona sorte, come simboli di protezione per i cavalieri superstiziosi pronti per andare in battaglia.

Giochi di pura fortuna o di strategia?

Uno degli aspetti meno conosciuti, ma molto interessante della vita dei Greci e dei Romani legato al concetto di fortuna è la loro passione per il gioco, testimoniata da vari reperti archeologici e fonti storiche. Il gioco per queste popolazioni rappresentava un mezzo per rilassarsi dalle dure giornate di lavoro. Molti erano i passatempi che ricordano i giochi d’azzardo di oggi: i dadi con cui si scommetteva sul numero fortunato che sarebbe uscito e il gioco degli astragali, costituito da quattro dadi a quattro facce, ognuna con un proprio valore 1, 3, 4 o 6. La combinazione più ambita era il colpo di Afrodite in cui con un solo lancio si ottenevano tutte le facce. Il gioco d’azzardo nel mondo antico ruotava principalmente intorno alla scommessa di beni sull’esito di un certo evento futuro. L’azzardo, indovinando un evento futuro si trasformava in una vera e propria sfida tra uomo e fortuna e in seguito tra uomo e uomo, con regole, poste in palio e strategie sempre più precise.

Il concetto di strategia nella storia del gioco dall’antichità fino ai giorni nostri è il fulcro centrale nei passatempi da casinò. Lo spiegano i regolamenti del sito di giochi da carte Biska e la rubrica di Betway Casino dedicata ai tre suggerimenti principali per assicurarsi migliori possibilità di vittoria al momento di ruotare una slot machine, ovvero: conoscere la slot, comprenderne le tipologie di pagamento e soprattutto sapere che cosa puntare. Dunque, fu proprio nel Medioevo che la strategia assunse un ruolo centrale nel gioco dei dadi in tutte le sue varianti, come il gioco dell’Azar, della Zara, della Riffa, delle Tavole, dell’Imperatore, tutti passatempi preziosi per i cavalieri che potevano svagarsi tra un torneo e una battaglia. Nelle città italiane del XIII e XIV secolo oltre ai dadi iniziarono a diventare popolari anche i giochi di carte, considerate sempre di più un altro popolare divertimento ludico. Uno dei primi sembra sia stato il “baccarà”, giocato con tarocchi decorati da illustri artisti e utilizzati non solo come passatempo, ma anche come strumenti magici di divinazione e oggi in vendita anche online su Dal Negro, per chi desiderasse cimentarsi a predire il futuro.

La fortuna e la numerologia

Nell’antichità oltre all’elemento fortuna c’erano i numeri che potevano avere significati simbolici diversi a seconda delle tradizioni e costumi di ogni popolo. Ancora oggi ogni cultura conserva delle proprie scaramanzie alle quali corrispondono spesso dei numeri. Primo fra tutti il 13, che se per noi rappresenta il numero fortunato per eccellenza, negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Svezia, in Norvegia, in Francia e in Olanda è un numero da evitare nel modo più assoluto. Il 17 per contro, sempre secondo la nostra tradizione, associato al venerdì, è un numero da evitare, è la vera rappresentazione della sfortuna più nera. Parlando di numeri sfortunati non possiamo non citare il 4, che nella tradizione cinese ed asiatica in generale viene associato alla morte, il 9, il 58 e il 53 sono sempre di cattivo auspicio, mentre l’8 invece è considerato fortunato. Naturalmente in ogni Paese esistono credenze e superstizioni differenti, che sono ormai parte integrante delle varie culture e si legano a numeri, gesti di routine e simboli portafortuna; ognuno di noi ha un modo differente di avvicinarsi a queste superstizioni. Per alcuni i numeri sono del tutto casuali o sono associati a eventi particolari, come festività o date significative, mentre per altri rappresentano qualcosa di più profondo e giocano un ruolo fondamentale nelle loro esistenze.

Sembra quindi che la simbologia legata alla fortuna sia considerata importante, come una sorta di scaccia-pensieri per aiutarci a superare le piccole e grandi sfide quotidiane.

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