Scuola: i sindacati dicono “No” alla riforma del governo Renzi


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Lo hanno firmato tutti il documento unitario con cui la scuola dichiara guerra al governo Renzi contro la riforma della scuola.

Dall’assemblea provinciale delle RSU che si è tenuta all’Istituto Alberghiero K. Wojtyla di Catania, è infatti uscito un secco “no” alla legge e una convinta mobilitazione, già ripresa lo scorso primo settembre, con una calda e fitta agenda di impegni e assemblee su tutto il territorio provinciale.

“Esprimiamo rabbia e forte preoccupazione per la pervicace volontà del Governo Renzi di affossare la scuola pubblica e di colpire tutti i lavoratori, in particolare i precari – scrivono in una nota congiunta i segretari generali di Flc Cgil Catania Antonella Distefano, Cisl Scuola, Pippo Denaro, Uil Scuola Salvo Mavica e Snals Giovanni Tempera.

“Chiediamo da subito il rinnovo del contratto già bloccato da 6 anni fino al 2020 – ribadiscono–con un danno economico incalcolabile per tutti i lavoratori che percepiscono stipendi da fame”.

“Non condividiamo il cosiddetto comitato di valutazione, composto tra l’altro da genitori e alunni, voluto come organo sovrano perché non capiamo che funzione debba assolvere – sottolineano–Dispensare forse premi ai docenti più meritevoli? Per non parlare del preside ‘sindaco’ che mortifica la democrazia e la collegialità nella scuola”.

“Ci batteremo per il tempo pieno alla primaria e contro il numero chiuso all’ università”L’assemblea provinciale ha ribadito inoltre il “no” alle ‘deleghe in bianco’ affidate dal Parlamento al Governo sul riordino normativo in materia di sistema nazionale di istruzione e formazione; sul riordino della formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria; sulla promozione e inclusione scolastica degli studenti con disabilità; e sul sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino ai sei anni”.

“Metteremo in atto una campagna di informazione – ironizza Pippo Denaro –contro la disinformazione governativa, attraverso il pieno coinvolgimento di famiglie e studenti”.

“Incontreremo tutta la deputazione nazionale catanese – prosegue Antonella Distefano – ma vogliamo elaborare “dal basso “ la nuova piattaforma contrattuale”.

“Ci batteremo per il tempo pieno alla primaria e contro il numero chiuso all’ università” aggiunge Salvo Mavica.

“E’ necessario, infine, elaborare – conclude Giovanni Tempera –una linea comune per le contrattazioni d’Istituto e organizzare un seminario di studio sulla legge 107/2015 “La buona Scuola”.

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