Etna. Ingv registra esplosione nell’area craterica sommitale


ingv etna
Foto Etna Ingv

A distanza di due mesi dall’apertura di una piccola bocca degassante nella parte orientale del cratere Voragine dell’Etna, un’esplosione  nell’area craterica sommitale è stata registrata nel primo pomeriggio di ieri  dall’ Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) di Catania. L’esplosione di moderata entità è avvenuta alle  15:26, producendo una distinta anomalia nelle immagini delle telecamere termiche sulla Montagnola  e a Bronte, nonché un piccolo pennacchio di cenere grigia che si è alzato di poche centinaia di metri sopra la sommità del vulcano che si è subito 20140812_etna_svenerina_1500-400dissolta nell’atmosfera. È stato un evento singolo, che ha prodotto anche un chiaro segnale sismico. Nelle ore successive all’esplosione si sono registrati diversi fenomeni sismici, il più forte alle 17:16, però la copertura nuvolosa ha reso impossibili le osservazioni visive e termiche. “Rimane ancora da verificare se l’evento esplosivo sia avvenuto al cratere Bocca Nuova o a quello della Voragine” – spiega il Dott. Marco Neri, vulcanologo dell’ Ingv-. Nel primo caso, sarebbe il primo fenomeno di attività vulcanica osservata alla Bocca Nuova dopo il suo riempimento con i prodotti del cratere Voragine durante le eruzioni di dicembre 2015 e maggio 2016.

Nelle ultime settimane era continuato il degassamento non eruttivo dalla bocca degassante formatasi il 7 agosto 2016 nella parte orientale della Voragine, accompagnato da rarissime e piccolissime emissioni di cenere (materiale vecchio) dalla bocca eruttiva posta sull’alto fianco orientale del Nuovo Cratere di Sud-Est. Contrariamente a quanto riferito nei primi giorni dopo l’apertura della bocca del 7 agosto 2016, non sembra mai esserci stata attività stromboliana da essa, ma solo emissione di gas ad altissima temperatura, producendo talvolta vivaci bagliori visibili di notte.

Seppur l’esplosione sia stato un caso isolato ma allo stesso tempo un fenomeno imprevedibile, l’accesso all’area craterica sommitale diventerà potenzialmente rischioso. “Fortunatamente il fenomeno di ieri si è verificato in un orario in cui c’era poca gente – rassicura il Dott. Marco Neri – però si consiglia la massima prudenza e di valutare gli eventuali rischi affidandosi all’esperienza delle guide vulcanologiche”.

 

Articolo Precedente Lasagne vegan al pesto di zucchine e noci
Articolo Successivo In scena "Il vizio del cielo" con la regia di Walter Manfre'

Scrivi un Commento

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *