Il mondo della cultura piange Tullio De Mauro


Tullio De Mauro
Tullio De Mauro

È scomparso ieri ad 84 anni Tullio De Mauro, il celebre linguista originario di Torre Annunziata, fu docente universitario, già ministro della Pubblica Istruzione e presidente della Fondazione Bellonci, organizzatrice del premio Strega.

Tullio De Mauro ha introdotto in Italia gli studi linguistici e ne ha fatto una disciplina a sé, emancipandola dalla pura glottologia. Ha seguito Ferdinand de Saussurre ricostruendo le fondamenta della linguistica moderna.

Chi era Tullio De Mauro

Un impegno profuso in vari ruoli, docente universitario, ricercatore, giornalista e politico, fu ministro della Pubblica istruzione dal 2000 al 2001, un impegno condotto sempre con la stessa professionalità e passione. L’attenzione assidua e l’interesse per la lingua lo hanno portato a concentrare il suo studio sul parlato e sui parlanti. Come non ricordare, tra le opere magne, Il grande dizionario italiano dell’uso o LStoria linguistica dell’Italia unita, pubblicata da Laterza in occasione del centenario dell’Unità e più volte ripubblicata.  Una storia degli italiani più che una storia della lingua italiana, una storia sociale, demografica e culturale, la storia del parlato, della lingua e dei dialetti, la storia dell’allontanamento dall’analfabetismo che ci ha portati ad essere un unicum linguistico oltre che politico.

Era grande sostenitore della formazione scolastica De Mauro, lui che la scuola la conosceva bene, la difendeva a oltranza. Il presidente Gentiloni lo ricorda come “maestro appassionato per quanti amano la scuola, la ricerca e la lingua italiana”, così ha scritto ieri su Twitter alla notizia della scomparsa. Ciò che preoccupava Tullio De Mauro era –semmai- la mancata formazione, o la mancata prosecuzione degli studi; lo sconfortavano l’analfabetismo di ritorno, i contesti familiari senza libri e le classi dirigenti italiane spesso caratterizzate da un’arretratezza linguistica. Più che la grammatica o la sintassi era la lingua il focus del suo interesse e del suo studio e –aldilà dei dizionari- alla lingua dedicò la maggior parte della sua produzione: Guida all’uso delle parole, Lessico di frequenza dell’italiano parlato, Capire le parole, Idee per il governo: la scuola, Linguistica elementare, Prima lezione sul linguaggio, La fabbrica delle parole, La lingua batte dove il dente duole.

Era “Un uomo di profonda cultura capace di trasmettere, con passione, sapere e conoscenza” –ha commentato il ministro Franceschini– “La scomparsa di Tullio De Mauro priva il Paese di un insigne linguista e di una vivace intelligenza”.

La camera ardente sarà allestita oggi, venerdì 6 gennaio, a Roma presso l’Aula 1 di Lettere della Sapienza dalle 11 alle 18. Sabato 7 gennaio alle 10,30, nella stessa aula, si terrà la commemorazione pubblica.

 

 

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