Tuma Persa, chef e ristoratori si mobilitano per salvarla


tuma persa

La Tuma Persa è a rischio, decine di chef, ristoratori e semplici appassionati si stanno mobilitando per salvare la produzione di questo formaggio. Dopo le alluvioni dei primi giorni di novembre, una frana ha reso impossibili i collegamenti tra il caseificio di Salvatore Passalacqua, produttore del formaggio Tuma Persa, e il resto della Sicilia.

Le difficoltà maggiori sono proprio nell’acquisto del latte necessario alla produzione del formaggio e il trasporto di questo una volta prodotto, bisogna percorrere strade alternative per raggiungere il caseificio e questo fa sicuramente lievitare i costi del prodotto.

La tuma persa era già a rischio estinzione, Passalacqua recuperò la ricetta finita quasi nel dimenticatoio, da qui il nome, iniziando la produzione di una delle eccellenze siciliane.

Tra i primi clienti della Tuma Persa c’è sicuramente Andrea Graziano che utilizza questo formaggio nei suoi ristoranti, e che è tra i primi a chiedere l’aiuto di tutti per cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica, cercando di salvare l’azienda che produce la tuma persa. Come?

“Partecipare è facile – dice Andrea Graziano – basta prendere un foglio, un cartello o quello che si vuole e scrivere #Savetumapersa, fare una foto o un video e metterci la faccia, condividendo il proprio contenuto sui social e utilizzando l’hashtag #Savetumapersa. Un gesto semplice che ci consente però di poter non solo manifestare solidarietà nei confronti di un produttore che ha sempre fatto bene il suo lavoro e che adesso si trova in difficoltà economiche per una fatalità che potrebbe accadere a chiunque, ma anche di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle mancanze di un sistema statale e governativo che lascia sempre più soli gli imprenditori. Speriamo che dopo tanta mobilitazione, qualcosa si muova e si possa ripristinare al più presto la viabilità della strada per consentire a Salvatore di continuare a produrre la sua Tuma Persa.”

 

 

 

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