Marina Cafà: “Con Identitas contribuisco a valorizzare il patrimonio siciliano”


Marina cafà CAROSELLO

La passione per l’arte e la cultura combinata a grande determinazione hanno portato Marina Cafà a spendersi attivamente per la valorizzazione del patrimonio italiano, con un occhio di riguardo verso la Sicilia. Aveva solo 19 anni quando il suo impegno in questa direzione ha iniziato a concretizzarsi attraverso gli interventi a conferenze organizzate dall’Archeoclub, la realizzazione di itinerari turistici, le visite guidate e la redazione di testi, anche per l’Enciclopedia della Sicilia. Da allora non si è mai fermata. Infatti, dopo la laurea e un master conseguito alla ScuolaMarina cafà taormina2 Superiore di Catania, si è specializzata in raccolta fondi presso la “The Fund Raising School” di Forlì nel 2010. Determinante è stato, inoltre, il suo contributo al FAI (Fondo Ambientale Italiano) per aver ideato e avviato l’attività del primo Gruppo Giovani, “battezzato” da Piero Angela. Dal 2014 è guida turistica abilitata della Regione Sicilia.

L’associazione no profit Identitas, di cui è Presidente, è impegnata in vari modi nella valorizzazione del patrimonio culturale siciliano, ha organizzato raccolte fondi di solidarietà in favore di Laura Salafia, curato mostre di arte contemporanea e collaborato con il Museum&Fashion di Marella Ferrera. Negli ultimi due anni, Marina Cafà sta mettendo a disposizione la sua esperienza e creatività per la realizzazione di format video e documentari per enti pubblici e privati, volti alla promozione dell’identità siciliana. Di particolare interesse sono il documentario “Sui luoghi del martirio di Sant’Agata”, realizzato per la Camera di Commercio di Catania e quello prodotto in occasione della mostra “60 anni Carosello. Lenci, gonfiabili e ritornelli”.

In un’intervista a Sicilia e Donna, Marina Cafà racconta la sua dedizione per l’arte e la cultura della nostra Isola, svelando alcuni dei recenti progetti a cui sta lavorando insieme alla sua associazione e accennando anche agli ostacoli incontrati lungo il suo percorso professionale.

Di cosa si occupa nello specifico l’associazione Identitas?

marina cafà sant'agata“Identitas, che ha come logo l’impronta digitale della Sicilia, parte dall’idea che produrre cultura significa produrre civiltà. Si occupa di turismo culturale, visite guidate, gestione ed organizzazione di mostre, attività didattico-museali per Fondazioni private ed Enti pubblici. D anni è impegnata ad affermare il valore della cultura come elemento fondante dell’educazione civica e sociale e, per questo, pone tra i suoi obiettivi principali la valorizzazione del patrimonio culturale della Sicilia, attraverso servizi innovativi indirizzati a conoscerne la storia e a sensibilizzare al rispetto verso i suoi beni storico-artistici e paesaggistici.”

Può accennarci qualcosa riguardo ai progetti più recenti che hanno coinvolto lei e la sua associazione Identitas?

“Al momento sto curando il progetto Sapori di Sicilia e territori, di cui sarò anche testimonial, finalizzato a promuovere i prodotti tipici e le eccellenze enogastronomiche della nostra Sicilia. Valorizzare l’immagine culturale di un territorio significa raccontarlo attraverso la sua storia, le sue testimonianze architettoniche, le sue tradizioni e tipicità enogastronomiche e culinarie. Inoltre, l’associazione Identitas ha ricevuto la sponsorizzazione da parte di un’importante banca, per la realizzazione di un virtual tour con caratteristiche innovative, che sarà dedicato ad uno dei teatri più importanti di Catania. Posso dire che Identitas sta ricevendo risposte e supporto da parte sponsor privati e riconoscimenti da enti pubblici.”

Quali sono i fattori che l’hanno spinta ad impegnarsi fin da giovanissima nella promozione del patrimonio artistico e culturale del nostro Paese?

“Dare voce alle espressioni dell’arte e della cultura, italiana e non solo, è da sempre la mia passione. Oggi più che Marina cafàmai, il mio impegno professionale è basato sul desiderio di comunicare e condividere i valori sociali che la cultura e l’arte portano con sé. Il mio desiderio è raccontare la bellezza del territorio italiano, con i suoi monumenti e le sue tradizioni peculiari, trasmettere conoscenze in modo semplice, attraverso una comunicazione che coinvolga il più possibile i fruitori, per contribuire a sensibilizzare alla tutela di questo straordinario patrimonio, alla sua migliore valorizzazione, al recupero della memoria e delle radici culturali della nostra identità, oggi più che mai di fondamentale importanza sociale.”

Scegliere la modalità di comunicazione più adatta ed efficace è di fondamentale importanza oggi. I progetti multimediali e le nuove strategie di storytelling possono rappresentare una chiave efficace per avvicinare i più giovani all’arte e alla cultura?

“Esatto. È il presente soprattutto per le nuove generazioni. Occorre puntare ad una formula innovativa e diretta che possa fornire agli utenti una fruizione di tipo esperienziale, coinvolgendoli anche a livello emotivo.”

Quanto hanno inciso la determinazione e l’amore per la Sicilia nel suo percorso professionale?

“Tantissimo. Per un periodo ho vissuto a Roma dove insegnavo  italiano e latino nei licei, ma ho sentito forte l’esigenza di tornare in Sicilia e dare un contributo alla mia terra. Credo che l’importante sia credere fino in fondo in ciò che si fa oltre che in sé stessi. Personalmente credo tanto nelle attività portate avanti. Infatti, molti dei miei

Pozzo di Gammazita

progetti sono totalmente autofinanziati. Per esempio, il virtual tour del pozzo di Gammazita, nato dalla collaborazione tra Identitas e  Seetoview Virtual Reality, non ci è stato commissionato da nessuno. Noi ci abbiamo creduto e siamo stati là a girare due volte ad agosto. Recentemente, a dicembre, il progetto è stato preso in considerazione dal Sicilian Post che l’ha pubblicato presentandolo come un prodotto pioneristico.”

Il suo percorso professionale è ricco di soddisfazioni ma gli ostacoli non sono di certo mancati…

“Purtroppo no, anche perché noi donne siamo più esposte a discriminazioni e troviamo maggiori impedimenti a livello lavorativo. Ma credo nel valore della cultura che contribuisce alla nostra maturazione e crescita personale e sociale e, per questo, con costanza e determinazione, nonostante gli ostacoli incontrati inevitabilmente, le sconfitte e le discriminazioni subite, ho continuato a lavorare duramente e a seguire, con coraggio, la mia natura creativa ed i miei sogni. Un invito che vorrei rivolgere a tutte le donne che affrontano oggi il mondo del lavoro, e la vita in generale, è conoscere sé stesse, le proprie potenzialità, mettersi in discussione per migliorarsi, ascoltare molto gli altri e perdonare, ma soprattutto non mettere mai da parte i desideri del proprio cuore.”

 

 

 

 

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