Civita di Bagnoregio, la cittadina sospesa fra le nuvole


civita di bagnoregio
Foto Angela Marina Strano

Non tutti sanno che nel nostro Paese esiste una città incantata, dove il passato e il presente coesistono in modo equilibrato. Si tratta di Civita di Bagnoregio, una cittadina che pare sospesa fra le nuvole. Il borgo, chiamato pure “la città che muore”, si trova in provincia di Viterbo, nella regione Lazio. È uno dei luoghi più spettacolari della nostra penisola e che, almeno una volta nella vita, dovrebbe essere visitato per la bellezza che irradia. Civita poggia su un colle di tufo friabile, tra i calanchi, ed è collegata al centro abitato più vicino, da un ponte stretto e pedonale. Quando lo si percorre, si coglie subito la sensazione di dirigersi verso un luogo etereo, fragile ma affascinante, ricco di storia e di mistero.

Civita di Bagnoregio. la piazza principale. Foto Angela Strano

Il borgo è chiamato “la città che muore” perché, a poco a poco, ha perso tutti i suoi abitanti. Lo spopolamento è cominciato decenni fa. Non c’erano prospettive lavorative e i giovani sono andati via. Ma, di recente, ha conosciuto un boom turistico e alcuni sono ritornati a casa, come dimostrano le nuove aperture di bar e attività che sono state avviate tra i vicoli colorati e profumati da esplosioni di fiori di vario genere. Civita di Bagnoregio è la patria di San Bonaventura, vissuto nel 1200, considerato uno dei pensatori maggiori della tradizione francescana.

Nella stagione estiva, i profondi burroni si colorano di un verde intenso, che contrasta con l’azzurro del cielo e il borgo, con le sue abitazioni dall’aspetto medioevale e rinascimentale, troneggia sulla cima del colle. Un unico ingresso conduce nella piazza principale, dove si trova la chiesa di San Donato e poi tra i vicoli pittoreschi e i numerosi scorci magici. Lì, il tempo sembra essersi fermato parecchi secoli fa, tutto è più lento e tranquillo.  Il turista rallenta il passo e osserva i gatti che sonnecchiano beatamente o che si muovono pigramente tra le viuzze, il paesaggio ricco di vegetazione accarezzata dal vento, le chiese e i negozietti caratteristici. Inoltre, sono da visitare: la Chiesa di San Bonaventura, il Museo geologico e delle frane, la Cappella Madonna del Carcere, la Valle dei Calanchi e la grotta di San Bonaventura. Per accedere al centro di Civita i visitatori devono pagare una piccola tassa di entrata (2 euro infrasettimanale e 5 euro nei giorni festivi) che permette all’amministrazione comunale di compiere i lavori di restauro e stabilizzazione e mantenere visitabile il borgo. Una curiosità: il borgo nel 1954 è stato il set del film premio Oscar La Strada, di Federico Fellini. E a proposito di film, quest’anno a Bagnoregio si è tenuta la seconda edizione di Civita Cinema, un festival dedicato al mondo del cinema che nel mese di giugno porta nelle stradine di Civita attori famosi e numerosi turisti. Nonostante il suo isolamento dal mondo moderno, Civita di Bagnoregio è sempre più conosciuta e si sta trasformando nella città che non muore più.

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