Enna: la città più vicina alle stelle


Enna. Foto Brunella Bonaccorsi
Enna. Foto Brunella Bonaccorsi

Considerato l’ombelico della Sicilia, per la sua centralità e denominata terra inespugnabile dai Romani, il capoluogo della omonima provincia siciliana, Enna, conta più di ventottomila abitanti, e con i suoi 931 m, è il capoluogo più alto d’Italia. Sorge, infatti, su di un altopiano triangolare del Monte Enna, nella regione dei Monti Erei, circondato da laghi. Terra di castelli e miti, Enna nel 1901 si ritrova ancora denominato come Castrum Iohannis, ossia accampamento di Giovanni. La città, sin dall’antichità, fu legata soprattutto al ruolo militare e di controllo territoriale che la sua particolare posizione le conferiva, dall’alto dell’altipiano calcareo sul quale sorge.

Enna e il castello di Lombardia

Il castello di Lombardia a Enna alta. Foto Brunella Bonaccorsi
Il castello di Lombardia a Enna alta. Foto Brunella Bonaccorsi

Il nome Enna fu introdotto nel 1927 con il processo di denominazione fascista, che riprendeva dove era possibile i nomi di età classica. Prima tappa necessaria per chi la visita è sicuramente il maestoso Castello di Lombardia, simbolo della città,  ritenuto il più importante e antico castello della Sicilia. Con i suoi 26.000 mt. quadrati di superficie è infatti uno dei castelli medioevali più grandi d’Italia. Il Castello di Lombardia deve il suo nome a una guarnigione di soldati lombardi poste a difesa dell’antica fortezza durante la sua dominazione normanna in Sicilia. Racchiude al suo interno 3 cortili e un’imponente torre di avvistamento. L’entrata principale avveniva in passato attraverso una grande porta posta al centro del fronte Ovest del castello, dove oggi è posta la villetta del monumento ai caduti, tale porta, in genere tenuta chiusa, era munita di un sistema

L'interno del castello di Lombardia. Tutte le domeniche si possono incontrare gli antichi arcieri che si allenano. Foto Brunella Bonaccorsi
L’interno del castello di Lombardia. Tutte le domeniche si possono incontrare gli antichi arcieri che si allenano. Foto Brunella Bonaccorsi

con rampa esterna e ponte levatoio, come si può vedere da alcune antiche rappresentazioni e come ci ricorda la tradizione della processione pasquale detta del ponte. Sotto quello che sino a un paio di anni fa era l’impiantito del palcoscenico teatrale si apre poi una lunga cavità artificiale sembra essere la cella segreta di un tempio dedicato alle divinità Ktonie. La torre centrale, detta oggi erroneamente dell’Harem, è il fulcro della residenza reale, si sviluppa su due diversi piani e probabilmente doveva avere un ulteriore

La torre all'interno del castello
La torre all’interno del castello

piano terrazzato almeno su metà del suo corpo. E’ molto verosimile che la decadenza del castello inizi nel XV secolo, quando, pacificata la Sicilia, furono sopratutto i castelli e le fortificazioni costiere a mantenere grande importanza militare. Nel ‘700 il castello di Lombardia era già parzialmente in rovina, e nel 1837 Ferdinando II di Borbone lo giudicò militarmente inservibile, fu utilizzato in seguito come prigione. Negli anni ’30 del ventesimo secolo il primo cortile fu trasformato in teatro all’aperto inaugurato nel 1938 con l’Aida. Nel dopoguerra a partire dal 1951 furono eseguiti pesanti interventi conservativi di ripristino. Oggi l’operato della Soprintendenza di Enna sta portando alla luce strutture sconosciute del castello che ne chiariscono ulteriormente il funzionamento e strutture precedenti, a volte

Il duomo di Enna
Il duomo di Enna

monumentali, pertinenti all’acropoli antica ed a fortificazioni ed abitazioni. Il Castello di Lombardia si appresta così a divenire un parco archeologico antico e medievale tra i più interessanti dell’intero bacino del mediterraneo. Non lontano dal Castello, a soli 500 metri, ecco il Duomo di Enna, opera straordinaria dove al suo interno sono rappresentati 700 anni  di  Storia  dell’Arte, non considerati i frammenti risalenti ad epoche remote. Il Duomo dichiarato nel 1942 Monumento nazionale e grazie all’Unesco Monumento alla pace. Voluto nel Trecento dalla Regina Eleonora d’Angiò, moglie di Federico II d’Aragona, e dedicato, per la grande devozione della Regina, alla vergine Maria, con l’ulteriore finalità di sostituire il culto della dea delle messi, Cerere, alla quale i cittadini ennesi, a distanza di secoli, erano ancora devoti. Il Duomo sorge nel centro storico della città, e si getta, con la sua maestosa facciata campanaria su una piccola piazza, circondata dalla canonica e da altre architetture settecentesche e si affaccia su Piazza Mazzini, della quale occupa interamente il lato nord.

Veduta di Enna. Foto Brunella Bonaccorsi
Veduta di Enna. Foto Brunella Bonaccorsi

Esso rappresenta probabilmente la massima espressione artistica della provincia, grazie alla grandezza, alla vastità e alla pregevolezza delle opere custodite, tra cui affreschi del Borremans e all’affascinante fondersi di stili diversi, come il portale laterale barocco. Il Duomo è, infine, il culmine delle spettacolari celebrazioni della suggestiva Settimana Santa di Enna e delle celebrazioni patronali della Madonna della Visitazione. La facciata è maestosa e imponente: da una lunga scalinata si raggiunge un portico a tre portali, cinti da sei colonne, mentre sopra la base si sviluppano altri due livelli della torre campanaria, con due finestre a tutto sesto ricche di fregi, decorazioni, volti umani, lesene e colonne in ordine dorico e corinzio. Stupendo è il portale di San Martino, impreziosito da esili colonnine culminanti in originali capitelli. Molto suggestive anche le opere lignee, come l’armadio della Sacrestia, su cui sono rappresentate scene di vita di GesùAll’interno, di rilevante importanza si trovano: l’acquasantiera, il ricco portale con un bassorilievo che illustra San Martino del Gagini, il paliotto, e numerosi dipinti di vari autori.

Enna e la natura di Pergusa

Enna è anche mito e natura: basti pensare al lago di Pergusa, che ha stimolato, fin dalle epoche più remote, la fantasia di scrittori d’ogni tempo: da Claudiano, Ovidio, Cicerone, Livio e Diodoro Siculo al poeta inglese John Milton. Nel mondo classico fu celebrato da alcuni di loro Il ratto di Proserpina, uno

La rocca di Cerere a Enna. Foto Brunella Bonaccorsi
La rocca di Cerere a Enna. Foto Brunella Bonaccorsi

degli episodi mitologici più affascinanti, che si sarebbe svolto proprio a Pergusa. Il lago, Riserva Naturale Speciale, che è anche noto per le acque salmastre e per il red water (l’arrossamento delle acque), rimane indimenticabile per la vastità di flora e fauna. La flora annovera 358 specie tra cui diverse orchidee, e poi l’Euforbia cornuta, il Timo spinosetto, lo Zafferano autunnale. La riserva presenta inoltre una quantità svariata e unica di fauna, tutta da scoprire:molti animali conducono infatti una vita nascosta, altri, come gli uccelli, sono più facilmente osservabili.

L'Autodromo di pergusa, alle spalle il lago.
L’Autodromo di pergusa, alle spalle il lago.

Il comune di Pergusa non è solo mito e fantasia ma vanta moderni impianti sportivi, rispetto alle sue modeste dimensioni. Qui ha infatti sede il più importante circuito automobilistico dell’Italia meridionale, l’Autodromo di Pergusa, sede di numerose competizioni regionali, nazionali e internazionali, tra le quali le più prestigiose rimangono il Ferrari Day celebrato con la partecipazione di Michael Schumacher e di altri campioni nel 1997. Sempre Pergusa ospita le tre piscine scoperte del Comune, che ogni estate le apre al flusso di diverse migliaia di cittadini e turisti; un campo di calcio e svariati di calcetto.

Musei da non perdere: Museo Alessi, con ricca collezione numismatica e d’oreficeria e il Museo Archeologico Regionale di Enna.

 

 

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