Luca Sciortino, dalla Scozia all’Asia. Un viaggio di quattro mesi via terra


Luca Sciortino
Un pastore e la sua mucca ai piedi delle montagne del Tien Shan, in Kazakistan. Foto Luca Sciortino

Andare“oltre” e sempre più oltre, ogni giorno di più, per andare verso nuovi cieli, nuove culture, nuovi Paesi. Questo il significato del  titolo del libro di Luca Sciortino “Oltre e un cielo in più” appena uscito per Sperling & Kupfer.

La copertina del libro di Luca Sciortino

La storia del viaggio di Luca Sciortino, palermitano, fotogiornalista di Panorama e ricercatore in filosofia della scienza, che nella seconda metà del 2016 ha viaggiato dalla Scozia al Giappone senza aerei attraverso sentieri non battuti di Ucraina, Kazakistan, Siberia meridionale, Mongolia e Cina. «Ho usato tutti i mezzi possibili, da autobus, passaggi di autotrasportatori, vecchi treni, e ho costruito la mia strada andando» dice Sciortino. Il libro “Oltre e un cielo in più” è una fotografia del continente euroasiatico, il racconto di un uomo che passa andando al cuore delle culture, tra i pastori nomadi, i cacciatori con le aquile, i contadini cinesi. Leggerlo è come mettersi in viaggio da Occidente verso Oriente, come essere nell’isola di Skye in Scozia tra le brughiere selvagge e andare sempre avanti, trovando di giorno in giorno un espediente diverso, avendo sempre in mente il Giappone, la meta da raggiungere.

Nel libro si respira un’atmosfera cosmopolita perché Luca Sciortino incontra uomini e donne di differenti Paesi nel suo lungo cammino. A parlare sono persone comuni incontrate

Moschea nelle steppe del Kazakistan. Foto Luca Sciortino

per strada, viaggiatori di treni russi, camionisti, pastori. I dialoghi riflettono le mentalità locali che il lettore vede mutare man mano che si dipana la trama del libro. « Ho incontrato molte donne lungo la strada» dice Sciortino « quelle che mi hanno colpito di più sono quelle che vivono nelle iurte delle steppe del Kazakistan e della Mongolia. Sono le custodi del focolare domestico. I pastori si spostano sempre, smontano le iurte vanno in cerca di nuovi pascoli. Le donne riarredano le iurte di volta in volta e rappresentano la continuità».

In un viaggio del genere sei come un nomade che deve trovare ogni giorno il modo di andare avanti. Che cosa significa per un siciliano percorrere mezza circonferenza del globo? « Credo che ogni viaggiatore si porti dentro la propria terra: è quello a cui ci riferiamo sempre e continuamente quando siamo inondati dai nuovi stimoli di un lungo viaggio. E’ come una pietra di paragone, un’unità di misura a cui ci riferiamo attraversando territori sconosciuti». Sciortino aggiunge che la Sicilia ha una grande tradizione di cosmopolitismo: « La cultura siciliana ha ricevuto l’impronta di Federico II di Svevia, l’imperatore che favorì l’incontro delle culture greca, araba e latina, il regnante poliedrico che parlava sei lingue, siciliano, latino, tedesco, francese, greco e arabo». Chissà che questa sicilianità non sia stata l’arma in più che ha favorito il successo di Sciortino in un viaggio così lungo e nella scrittura del suo “Oltre e un cielo in più”.

 

Articolo Precedente Sac Service: via alle preselezioni per nuovi posti di lavoro
Articolo Successivo Insane Eleven, la prima collezione moda donna della stilista Ilaria Livreri

Scrivi un Commento

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *