I reati contro gli animali non sono “depenalizzati”


Reati contro gli animali. Interviene la Lav
Reati contro gli animali. Interviene la Lav

I reati contro gli animali rimangono perseguibili d’ufficio e quindi non sono stati “depenalizzati”. A pochi giorni dall’entrata in vigore della Legge sulla “tenuità del fatto”, la LAV interviene a fare chiarezza sugli effetti del provvedimento. “La norma sulla ‘tenuità’ – precisa la LAV – è residuale, inapplicabile di fatto, ai reati contro gli animali. Maltrattamenti e uccisioni non solo continueranno ad essere perseguibili ma non archiviabili nella stragrande maggioranza dei casi, anche alla luce del nuovo articolo 131-bis del Codice penale voluto dal Governo e avallato dalla grande maggioranza del Parlamento. e ogni Forza di polizia è tenuta a intervenire pena la denuncia per omissione d’atti d’ufficio.”

Reati contro gli animali non vengono "depenalizzati"
Reati contro gli animali non vengono “depenalizzati”

“La morte e il maltrattamento di un essere senziente non può mai essere ‘tenue’ – prosegue la LAV – Questo è il principio che affermeremo da domani a tutte le Polizie e in tutte le Procure e Tribunali d’Italia. E in più abbiamo fatto presentare una nuova Proposta di legge di ‘Armonizzazione, modifiche e implementazione delle disposizioni sulla repressione e il contrasto dei reati contro gli animali’ con firme rappresentative di tanti gruppi, alla Camera con Michela Brambilla (Fi) e al Senato con Monica Cirinnà (Pd). Vedremo se questo Parlamento e questo Governo vorranno cambiare, in meglio, dopo che abbiamo evitato il peggio sollecitando il premier Renzi e il Ministro della Giustizia Orlando, partendo dal positivo parere della Commissione Giustizia della Camera proprio riguardo ai reati contro gli animali: un risultato politico rilevante alla cui luce deve oggi essere letta la nuova norma.”
“Certo, si tratta – aldilà degli animali – di un articolo, proposto per ottenere, forse, una giustizia più veloce dando pieno mandato alle Procure di sfoltire i procedimenti per le previsioni fino a cinque anni di reclusione. Ma non è una depenalizzazione – puntualizza la LAV – e peraltro vede fra le pochissime eccezioni all’applicazione della ‘tenuità del fatto’ i motivi abietti o futili, la crudeltà, ‘anche in danno di animali’.”

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