“… E distillando sogni” il nuovo libro di Santino Mirabella


Protagonista dell’ultima fatica letteraria, “… e distillando sogni – L’alchimia dei cantautori e la poetica di Stefano Rosso”, Aracne Editrice, del magistrato e scrittore Santino Mirabella, è la parabola umana ed artistica di Stefano Rosso, un sognatore di Trastevere che visse per inseguire “il destino, mille donne, due sogni e un po’ di libertà”. Nell’ambito della rassegna dell’estate catanese e realizzata in collaborazione con il Teatro Stabile di Catania, nella cornice del Cortile Platamone, tra musica e poesia, il giornalista e critico Nello Pappalardo ha presentato al numeroso pubblico presente il volume che analizza quella particolare chimica ed innovazione poetica che diede vita alla canzone d’autore sviluppatasi negli anni settanta. “Stefano Rossi, in arte Rosso, fu un cantautore e chitarrista tra i più interessanti della RCA italiana – spiega Santino Mirabella – e le sue canzoni hanno segnato momenti importanti della vita dei ragazzi dell’epoca. Dopo la prematura scomparsa a soli cinquantanove anni nel 2008 ho sentito il bisogno di parlare della sua musica e del suo modo di vivere l’arte”.

Un libro che descrive in maniera accurata la produzione del cantautore romano ricostruendo la personalità e il contesto storico di un uomo vissuto nel pieno vigore degli anni settanta. Inoltre è possibile leggere anche gli interventi di Mimma Nocelli e Paolo Capizzi, le interviste a Mirella Bufalini Banti, regista ed attrice del corto realizzato per promuovere l’interessante Lp “Vado, prendo l’America… e torno!”, a Mario Venuti e Luca Madonia, mentre le prefazioni sono affidate a Claudio Lolli e Franco Battiato.

Tanti gli ospiti che si sono avvicendati sul palco da Guia Jelo a Tuccio Musumeci che hanno ricordato ed apprezzato le canzoni scritte da Stefano Rosso senza dimenticare l’operazione culturale promossa in questi anni dal giudice catanese. “Ricordo – spiega Tuccio Musumeci – quando incontrai per la prima volta Santino Mirabella. In un primo momento mi spaventai, perché era tardi, c’era freddo, camminavo di corsa e non pensavo fosse un magistrato ma poco dopo diventammo amici e durante i pomeriggi trascorsi insieme per il libro intervista dedicatomi capii attimo dopo attimo il suo spessore culturale e la sua grande umanità”.

Tante le esibizioni dal vivo come quelle di Gesuele Sciacca e Mario Davide Leonardi con “… e allora senti cosa fo”, Lauretta e Paulino, ovvero Laura Amich e Paulo Rossi, hanno cantato “I fiori del male”, Gregorio Scuto e Francois Torrisi invece hanno interpretato la famosa “Letto 26” e “Una storia disonesta”. La conclusione della serata è stata affidata a Giovanni Del Grillo e Simone Avincola con un medley dei pezzi dell’artista.

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