Gian Paolo Barbieri. Il “regista della moda” in mostra a Taormina


La Bella Otero del 2014, l'ultima opera, in ordine cronologico, di Gian Paolo Barbieri
La Bella Otero del 2014, l'ultima opera, in ordine cronologico, di Gian Paolo Barbieri

Audrey Hepburn si presentò sul set fotografico di Gian Paolo Barbieri con un paio di ciabatte per non sporcare il telo su cui doveva posare. Un gesto di gentilezza, ennesima testimonianza dell’eleganza dell’attrice. Eugenio Calini e Luca Casulli, di 29 Arts in progress, curatori della mostra dedicata a Gian Paolo Barbieri, organizzata e prodotta con il patrocinio del Comune di

Audrey Hepburn ritratta da Gian Paolo Barbieri per Vogue Italia nel 1969
Audrey Hepburn ritratta da Gian Paolo Barbieri per Vogue Italia nel 1969

Taormina, di Taormina Arte e del TaorminaFilmFest, visitabile a Palazzo Corvaja fino al 20 giugno, raccontano a Sicilia&Donna aneddoti e ricordi che ogni immagine conserva. L’esposizione di Gian Paolo Barbieri “Il regista della moda”, che rivoluzionò la foto del fashion world e raccontò come pochi luoghi esotici e mete suggestive, è un percorso lungo la carriera dell’artista. Le sue fotografie sono in mostra, tra l’altro, al Victoria and Albert Museum di Londra, al Kunstforum di Vienna e alla National Portrait Gallery di Londra.

I ritratti di Gian Paolo Barbieri

I ritratti di Audrey Hepburn, Monica Bellucci, Vivienne Westwood, Jerry Hall (ritratta come fosse un antico dipinto fiammingo), Anjelica Houston (la diva prediletta dal fotografo) scorrono lungo le pareti dell’antico palazzo tracciando un percorso di storia della moda e del cinema. Non c’è un ordine cronologico, le foto coprono un arco di tempo che va dal 1969 al dicembre 2014. Su ogni foto un prezzo, per appassionati e collezionisti. Ne vengono stampate solo 15 copie per assicurare la limited edition.
L’esposizione ripercorre le differenti sfumature della fotografia di moda, dalla seduzione alla provocazione, dal mito all’eleganza.
Fotografie per riviste di moda, ritratti in studio, scatti eseguiti durante pause sul set restituiscono un affresco variopinto del mondo della moda e la sua dimensione sospesa tra realtà e immaginario.

Simonetta Gianfelici per Vogue Italia 1983. Foto di Gian Paolo Barbieri
Simonetta Gianfelici per Vogue Italia 1983. Foto di Gian Paolo Barbieri

Una sezione della mostra è poi dedicata alle immagini scattate nei paradisi tropicali di Tahiti, Madagascar e Seychelles, luoghi e realtà lontane. Suggestive le quattro tele emulsionate che riprendono corpi tatuati.
Dopo la tappa in Sicilia la mostra, già esposta a Milano e Singapore, tornerà nel capoluogo lombardo per una nuova esposizione che si dovrebbe inaugurare a settembre.

Monica Bellucci per D&G nel 2000, foto di Gian Paolo Barbieri
Monica Bellucci per D&G nel 2000, foto di Gian Paolo Barbieri

Prima di andar via, un’ultima curiosità ce la raccontano i curatori che assicurano: “Barbieri non usa post-produzione. Il suo studio milanese è molto suggestivo perché ricco di materiale utilizzato per gli effetti delle sue fotografie”.
Mentre diamo un’ultima occhiata alle immagini, da cui (dobbiamo ammetterlo) riesce difficile allontanarsi, ci piace immaginare Monica Bellucci, inizialmente ritrosa al nudo (così ci è stato raccontato), che si spoglia man mano posando per quella che sarà una delle sue più celebri immagini o Audrey Hepburn, timida e raffinata, con un paio di ciabatte in mano attenta a non sporcare il set.

Articolo Precedente Colapesce e Baronciani: Ecco il nostro graphic novel
Articolo Successivo Cecilia Peck racconta la storia di Miss mondo violentata in Italia

Scrivi un Commento

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *