Il Museo di Aidone reclama i suoi argenti


Argenti del Museo di Aidone

Riconosciuti come uno dei più preziosi tesori siciliani del III a.C., i sedici pezzi del tesoro ellenistico, attualmente risiedenti al Museo di Aidone, sembra dovranno restare in Sicilia ancora per poco.
A tal proposito proteste, polemiche, lettere aperte e manifestazioni si susseguono in questi giorni per porre fine allo stress cui l’accordo «pendolo», come è stato definito, starebbe ormai sottoponendo gli argenti dal 2006.

Attivato, infatti, in tale data tra il Governo italiano, Regione siciliana e il Metropolitan Museum of Art di New York, l’accordo prevede che il tesoro ellenistico, restituito all’Italia dagli Stati Uniti, venga esposto alternativamente per quattro anni a New York e per quattro ad Aidone. Ora il tempo sta per scadere e il Met aspetta gli argenti. argenti museo di Aidone

Ma è polemica. Tale capolavoro dell’oreficeria siciliana, noto anche come «Tesoro di Eupòlemo», sembra essere stato inserito tra le 23 opere di cui il Decreto assessoriale 1771 del 27 giugno 2013 vieta l’uscita dal territorio regionale. Già l’allora assessore ai Beni culturali siciliani Mariarita Sgarlata, aveva lamentato «rapporti sbilanciati, da riequilibrare» nei termini dell’accordo fra le due parti in causa. C’è, inoltre, chi allude ad un «accordo difettoso», chi, come la petizione online dell’Archeoclub locale, parla di una clausola “vessatoria”.
Aldilà di ciò, peraltro, gli esperti hanno denunciato che il tesoro di Morgantina presenta “fenomeni di degrado in corso”, “linee di fratture in evoluzione”, “estrema fragilità” e segni di “stress” evidenti. A tal proposito una manifestazione partirà, il 7 mattina dal Museo di Aidone alle ore 10, per protestare contro lo stato attuale dei fatti e sensibilizzare l’opinione pubblica e gli attori della cultura archeologica locale e nazionale contro quello che ha tutta l’aria di essere un vero paradosso.
Fermo restando, infatti, l’obbligo legale assunto dal Governo italiano nel 2006 nei confronti del MET, sembra richiedersi, ad oggi, la necessità di rivedere, i criteri dell’accordo alla luce dell’odierno stato conservativo del tesoro; sottolineando –peraltro- che la scomparsa, seppur temporanea, degli argenti dalle sale del museo di Aidone, creerebbe un forte danno non solo alla locale comunità locale, ma a tutto il patrimonio culturale siciliano.

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