Di tanto in tanto, fa del bene all’anima una storia edificante, commovente come quasi mai nella realtà. E allora sì, leggere questo romanzo L’uomo che metteva in ordine il mondo di Fredrik Backman è un vero toccasana.
Ho scritto commovente e edificante, ma per la verità il protagonista, scontroso, aggressivo al limite del violento, pratico, rancoroso e senza cedimenti alla diplomazia, come la sua scelta di togliersi la vita non darebbero affatto quest’impressione. Infatti, il nostro Ove parrebbe proprio la rappresentazione dell’asociale, con l’aggravante dell’ossessione e compulsione all’ordine (guai a lasciare una bici fuori posto nel suo isolato, la sequestrerà!). Nel nostro immaginario latino qualunque svedese lo è, invece scopriamo non solo che Ove è un’eccezione, ma anche che ha “un cuore troppo grande”.
All’incontro con figure invadenti, accoglienti, un po’ imbranate, fuori dai suoi canoni di regolarità, quest’uomo ritroverà il proprio scopo: esistere per gli altri.
Piacevolissimo il tono ironico che aleggia anche nei momenti più tragici.
Così, quella mattina, un gatto, un ciccione allergico, un finocchio e un uomo che si chiama Ove fanno un giro d’ispezione nel quartiere. Mentre camminano in fila indiana verso il parcheggio, Ove riflette che, probabilmente, ha messo in piedi il comitato di vigilanza cittadina meno promettente della storia mondiale.
Buona lettura e buone riflessioni 🙂
Cinzia Di Mauro, autrice catanese di una trilogia di fantascienza Genius (finalista Urania e Delos) Ledizioni Milano, di un noir umoristico La storia vera di un killer nano (segnalato al Premio Calvino e scelto dalla Nabu), di un fantasy orwelliano Casa Bruiswiq e di un thriller sull’alta finanza In cima alle torri.
Articolo di Cinzia Di Mauro
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