Madre Snatura: l’installazione di Elvira Fusto, denuncia del degrado sull’Etna


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L'installazione umana di Elvira Fusto

L’immagine è questa: 28 donne magre, seminude, con le teste truccate da animali che vivono sull’Etna (istrice, volpe, gufo, aquila reale, falco, vipera, riccio), il corpo strozzato da un cavo elettrico nero che finisce con la spina stretta fra i denti della modella. L’installazione umana di Elvira Fusto che racconta la genesi di Madre Snatura, sarà presentata il 13 novembre nella sede dell’Ente Parco Etna alle ore 11.00. L’installazione fotografata e filmata mostra un’immagine di disagio e disadattamento, di Madre Natura che mal si concilia con le trecento discariche abusive presenti nel territorio, Patrimonio dell’Unesco, dell’Etna. “Il lavoro non è performance e non è documentario, ma qualcosa che sta in mezzo che per la sua complessità non può essere ricondotto ad un’unica categoria – spiega l’autrice Elvira Fusto – L’ evento dal vivo è stato documentato con fotografie e filmati con un approccio concettuale più vicino alla pittura”. Le donne sono disposte lungo la discarica, composta snaturalmente da pneumatici, materassi, carcasse di lavatrici e televisori, rifiuti organici e vetri, a gruppi di sette. L’autrice ha scelto questo schema per motivi simbolici, il

Madre Snatura, l'installazione di Elvira Fusto
Madre Snatura, l’installazione di Elvira Fusto

numero sette è infatti composto da un triangolo e un quadrato, rispettivamente la piramide che rappresenta il l divino che c’è in ogni essere, e il tetragono che indica, invece, la stabilità di ognuno quando vive nel rispetto del sé. Sullo sfondo, maestosa, domina l’Etna, vero fulcro del messaggio poetico e impegnato dell’artista. Il video, della durata di circa tre minuti, cerca infatti di riportare alle origini del rapporto con la montagna, alle affezioni primordiali e antiche che generano i rapporti amorosi con Madre Natura. All’interno di esso si può notare la fragilità di un animale antropomorfizzato, a contatto con le scorie degli esseri umani, e si può evincere quali conseguenze catastrofiche riesce a produrre l’eccesso di consumo. “L’opera mostra una debolezza, la stessa di quelle volpi che mangiano nelle discariche, che non sono protette nel loro percorso naturale di ricerca del cibo e che finiscono umiliate a cercarlo tra i rifiuti” conclude Elvira Fusto.

L'artista Elvira Fusto
L’artista Elvira Fusto

La mostra resterà aperta dal 13 al 29 novembre tutti i lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 13, mercoledì dalle 9 alle 18. Domenica 29 dalle 9 alle 13. Ingresso gratuito. Sede del Parco dell’Etna Via Del Convento, 45 Nicolosi (CT)

 

Chi è Elvira Fusto

Elvira Fusto, regista, performer, dopo aver sperimentato diverse forme di comunicazione (giornalismo televisivo e carta stampata, teatro sperimentale, drammaturgia e sceneggiatura) approda ad un altro tipo di espressione artistica che le consente di esprimere la sua passione per ogni forma spirituale di Madre Natura. Le sue intuizioni partono sempre dalla denuncia e come conclusione inevitabile hanno la cura, la soluzione per tornare a vivere nel benessere passando attraverso le oscurità umane.

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1 Commento

  1. Salvatore Di Mauro
    8 novembre 2015
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    Parlare di corda in casa dell’impiccato.. la location della mostra è perfetta !

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