Maria Lucia Riccioli finalista al Kaos Festival di Ragusa


Finalista al KaosFestival (Festival dell’editoria, della legalità e dell’identità siciliana che si terrà il 25 e 26 gennaio a Ragusa) con “Ferita all’ala un’allodola” (edizioni L’erudita, 2013), che ha già ottenuto il Premio “Portopalo – più a Sud di Tunisi”, MariaLucia Riccioli è una delle punte di diamante dell’onda di giovani scrittori siracusani, che ha destato l’attenzione di giornali ed editori nazionali.

 Le domandiamo della sua passione per la scrittura: “… credo che certe inclinazioni siano innate. Ho iniziato a leggere a tre anni sui fumetti i libri di fiabe e riempire quaderni di onde è stata la conseguenza naturale. A cinque anni scrivevo piccoli “articoli” con tanto di disegnino esplicativo… poi, a nove anni, le prime poesie. La poesia costituisce il fiume carsico della mia scrittura: spesso tace per lunghi periodi ma poi riaffiora sempre. Successivamente sono arrivati i racconti e il romanzo… La scrittura è una modalità dell’essere, ormai ne sono certa.”

Quali sono state le sue prime pubblicazioni?
“Ho iniziato abbastanza presto a partecipare a vari concorsi letterari, un modo per conoscere altre voci e mettermi alla prova. Le mie prime pubblicazioni sono costituite quindi dalle antologie dei premi che mi hanno vista finalista o vincitrice. Poi sono arrivati i corsi di scrittura creativa e da lì sono venute le antologie con i racconti frutto delle lezioni…. Ed infine il romanzo Ferita all’ala un’allodola, edito nel 2011, centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, da Perrone LAB e rieditato nel giugno 2013 da L’Erudita Editrice. Sono molto fiera anche della vittoria del concorso Carabinieri in giallo 4: il mio racconto ha aperto il volume antologico edito nella Serie Oro dei Gialli Mondadori, una collana mitica”.
Il fatto di esser donna influenza e in che modo la sua scelta sui personaggi?
“Non credo in una specificità della scrittura femminile:  il daimon della scrittura prescinde dal sesso o da altre condizioni contingenti. Si è scrittori con tutto il proprio essere, quindi anche il fatto di essere donna contribuisce alle scelte di lettura, di scrittura, al mio modo di rispondere alle sollecitazioni di un personaggio o di una storia. I miei personaggi sono molti e vari, ma la mia prima importante protagonista è stata Mariannina Coffa Caruso (la protagonista di “Ferita all’ala un’allodola” n.d.r.), che mi ha conquistata con la breve ma intensa parabola del suo volo di donna – figlia, sorella, sposa, amante, madre, poetessa, patriota… “
E il suo primo pubblico?
“Mio padre e mia madre, che mi hanno trasmesso l’amore per la cultura, per i libri… mia madre in particolare è custode insieme a mia zia Maria Blundo, poetessa, delle memorie familiari. A loro devo il patrimonio di storie che ho messo in versi in dieci anni di lavoro, il dialetto siciliano che è la mia lingua madre insieme all’Italiano…Mia sorella, amorosa e acutissima editor delle mie storie. Mio cognato Sebastiano. Il mio mini fan club: i miei adorati nipoti Paolo e Miriam… e poi naturalmente gli amici, i parenti, i miei alunni appassionati di letteratura, i colleghi più affezionati e sensibili. La pubblicazione del mio romanzo mi ha donato l’emozione straordinaria di conoscere lettori sconosciuti ma innamorati della mia storia: una gioia indescrivibile. I libri hanno la facoltà miracolosa di creare legami e ponti, invisibili eppure tenaci fra lettore e autore, tra i lettori… e tra i libri stessi”.

L’idea del suo primo romanzo storico da cosa scaturisce?
“Un romanzo non nasce soltanto da un’idea… è frutto di atmosfere, di un corto circuito, dell’essere al posto giusto nel momento magico in cui una storia un personaggio una trama stanno cercando un modo per incarnarsi. Ed è proprio quello che è accaduto a me. Cercavo da anni una bella storia da romanzare, ma i progetti portati avanti si arenavano. Poi, il caso mi porta a Noto, ad insegnare per la prima volta Lettere nelle scuole superiori, presso il Liceo “Matteo Raeli”. Ogni giorno raggiungevo Noto e godevo delle sue splendide architetture, passeggiavo per i vicoli del centro di questo meraviglioso giardino di pietra. Ogni giorno mi accoglieva la piazzetta XVI Maggio, scena delle lotte risorgimentali a Noto, con il teatro intitolato all’attrice Tina Di Lorenzo. Nella villetta di fronte al teatro, la statua di Matteo Raeli, estensore della Legge delle Guarentigie, la prima a regolare i rapporti tra Stato e Chiesa. E l’altra statua. A – M. COFFA – LA PATRIA – 1878. Da quel busto, con l’angelo e un libro aperto ai suoi piedi, da quell’iscrizione, dalle suggestioni di Noto sono venute le pagine del mio romanzo. Ho iniziato a cercare materiale su quella donna del Risorgimento che sembrava volesse parlarmi, raccontarmi di sé, e non mi sono più fermata”.

Il suo lavoro di insegnante la porta a contatto con le giovani generazioni: pensa che ci sarà ancora spazio per la lettura in futuro? i giovani come si possono invogliare a leggere?

Il mio lavoro di insegnante è fatto di entusiasmi e scoramenti, di tentativi ed errori. Non è semplice instillare nei ragazzi l’amore per la lettura, distratti come sono da divertimenti più “facili” e spesso più attraenti. Spesso a casa non si legge e l’amore per il libro, che dovrebbe partire dalla famiglia – amiamo il libro perché una voce amata ha letto per noi – non trova nutrimento. Desolanti sono tante case senza libri, in cui le storie su carta sono un ingombro inutile. A scuola ci sono tanti progetti lettura, ma il lavoro con i ragazzi è e deve essere quotidiano: parlare di libri, leggerne passi ai ragazzi, invitarli a scegliere qualcosa che sia nelle loro corde per poi accostarsi a letture più impegnative, ai classici con le loro verità eterne… è molto difficile.
Bisogna tentare ogni strada, anche quelle della multimedialità. Far vedere che la libreria e la biblioteca sono luoghi di incontro, “spacci” di storie e di idee, farli scrivere, far incontrare loro gli autori…”.

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2 Commenti

  1. Grazie dell’attenzione a me riservata… volevo solo precisare che il Kaos Festival si è tenuto a Montallegro in provincia di Agrigento.
    Manifestazione seguita e perfettamente riuscita, in cui il tema di ciò che ci fa siciliani è emerso con passione e in mille sfaccettature, dall’arte all’artigianato alla musica all’editoria al giornalismo all’impegno civile.
    Grazie ancora e… per aggiornamenti sulle mie attività, potete consultare il mio blog http://www.marialuciariccioli.wordpress.com, mentre a quest’altro link potrete trovare un post molto approfondito con la discussione online sul mio romanzo: http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/03/14/unita-italia-e-le-donne-nel-risorgimento-italiano/

    Per chi invece volesse leggere qualcos’altro di mio vi rimando al bellissimo sito letterario http://www.letteratu.it:

    http://www.letteratu.it/author/marialucia/

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