Popism festeggia Mickey Mouse con una grande scultura


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Elio Varuna

Popism, la mostra che celebra 50 anni di Pop Art (ospitata a Palazzo Corvaja di Taormina fino al 2 luglio), “festeggia” gli 88 anni di Mickey Mouse con la realizzazione di una grande scultura del mitico Topolino.
Elio Varuna, artista romano con origini siciliane, presente alla mostra con quattro grandi pitture surreal pop, grazie alla sinergia tra Popism, Walt Disney e il Taormina Film Fest ha realizzato una statua che fonde insieme le forme disneyane e il suo universo pittorico surreale. Topolino sarà collocato in uno spazio pubblico di Taormina durante il periodo del festival cinematografico.

Tuty Mouse jpeg-popismPopism rientra nella programmazione di Emergence Festival (Festival Internazionale di Interventi Urbani) è curata da Giuseppe Stagnitta e Julie Kogler in collaborazione con Giancarlo Carpi, ed è patrocinata dal Comune di Taormina e da Taormina Arte e organizzata da Studio Soligo e Musica e Suoni.
Oltre 80 opere provenienti da famose collezioni private di tutto il mondo e da importanti gallerie d’arte descrivono una rivoluzione, la rivoluzione Pop, che a partire dalla fine degli anni ‘50 ha influenzato l’immagine, il costume, la pubblicità e innumerevoli aspetti della vita moderna. Tutto ha inizio con la Pop Art, si evolve con i Graffittisti e il Pop Surrealism, per arrivare a quella che si può definire una vera e propria controcultura: la Street Art.

Novità assoluta per la Sicilia l’esposizione di cinque opere di Banksy, il writer inglese considerato uno dei maggiori esponenti della street art. Il vero nome dell’artista non è noto. Si sa tuttavia con certezza che è cresciuto a Bristol. Le sue opere murali sono spesso a sfondo satirico e riguardano argomenti come la politica, la cultura e l’etica. La tecnica che preferisce per i suoi lavori di guerrilla art è da sempre lo stencil che, proprio con Banksy, è arrivato a riscuotere un successo sempre maggiore presso street artist di tutto il mondo. I suoi stencil hanno cominciato ad apparire proprio a Bristol, poi a Londra, in particolare nelle zone a nordest e a seguire nelle maggiori capitali europee, notevolmente non solo sui muri delle strade, ma anche nei posti più impensabili come le gabbie dello zoo di Barcellona. Il fenomeno del Graffittismo nasce proprio in questa scia di grande libertà e protesta a New York e raggiunge un successo immediato, in una Città stanca di un’arte nata dalla cultura artistica, creata e portata avanti dal mondo dei bianchi. Rappresenta, come già il jazz, una rivincita culturale dei negri e degli emarginati, un soffio di nuova energia, di nuova creatività, con quel tanto eversivo di proibito, di underground, che ne fa un fiore all’occhiello della New York bene che inevitabilmente finisce per distruggere tutta la carica. Risposta spray alla produzione capitalistica, una risposta selvaggia che cancella, travolge, tutti i messaggi della rivoluzione di massa.
All’interno della mostra troviamo due pezzi unici importanti di Keith Haring e Basquiat ed opere di Doze Green, Ron English, Jon One, Rae Martini, Bo130, Bros e Atomo per quanto riguarda il graffittismo per arrivare ai nuovi street artists come Invader, The London Police, Boris Hoppek, Microbo, Okuda, Lucamaleonte, Zed1 e il famosissimo Ericailcane per non parlare del significativo Shepard Faray (OBAY) e soprattutto Banksy, che crea un nuovo modo di fare e vivere l’arte rivoluzionandola.

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