Sarà la settecentesca Domus Vaccarini, finalmente restaurata, ad ospitare dal 3 novembre all’8 dicembre, la mostra Volti e luoghi della Catania letteraria. Da Verga a Bonaviri, ideata per focalizzare lo stretto connubio degli scrittori siciliani, tra ‘800 e’900, e la loro terra. La mostra curata da Fulvia Caffo, Soprintendente ai beni culturali di Catania, Sarah Zappulla Muscarà, ordinaria di Letteratura Italiana e Enzo Zappulla, presidente dell’Istituto di Storia dello Spettacolo Siciliano, è un chiaro invito alla lettura o rilettura delle opere letterarie, ma anche a percorrere con uno sguardo diverso nuovi itinerari artistici e turistici. Attraverso le oltre duecento fotografie dei ritratti degli artisti e i dodici centri storici interessati: Catania, Aci Castello, Aci Trezza, Acireale, Vizzini, Mineo, Caltagirone, Licodia Eubea, Trecastagni, Zafferana Etnea, Bronte, Randazzo, è possibile, infatti, rivisitare le case museo di Verga e Capuana, i luoghi della Cavalleria rusticana, la Cunzeria, aree paesaggistiche e naturalistiche come la Riviera dei Ciclopi, i percorsi che conducono al Parco dell’Etna, suggestivi ed importanti itinerari naturalistici.
La mostra intende palesare il rapporto esistente tra il patrimonio architettonico, paesaggistico, monumentale, e quello letterario, mediante gli stessi ritratti fotografici dgli scrittori e le immagini suggestive dei luoghi che vengono elevati al rango di protagonisti nelle loro opere. Le istantanee dei luoghi sono infatti accompagnate dalle didascalie che contengono citazioni delle opere dei ben undici scrittori selezionati: Verga, Capuana, De Roberto, Rapisardi, Martoglio, Brancati, Patti, Goliarda Sapienza, Addamo, Marangolo, Bonaviri. Tutti scrittori accomunati da un’ansia di evasione dalla Sicilia e da un’altrettanta voglia di ritorno in patria “alla stregua di novelli Ulissidi alle prese con un desiderio di erranza e di approdo, fisico e mentale, per il corrugato e corrusco godimento della scrittura” come specifica Sarah Zappulla Muscarà. Artisti che hanno vissuto e fatto vivere nelle loro parole una terra concreta e spinosa come la Sicilia, e creato un macrocosmo affettivo, un luogo dell’anima comune. Ad arricchire inoltre l’evento, la presenza di un prezioso materiale documentario, di prime edizioni, di pubblicazioni rare, di manoscritti autografi, di contratti, e di periodici. “Uno straordinario strumento di conoscenza, un fascinoso viaggio fra tradizioni, folklore, antropologia – afferma la Muscarà -Letteratura e paesaggio costituiscono, infatti, per il ruolo di testimoni del proprio tempo che svolgono, per la suggestione che esercitano, il veicolo privilegiato non soltanto di crescita sociale ed etica ma pure di promozione, turistica e sviluppo economico”.
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