Leo Gullotta, Vincenzo Pirrotta, Epifanio Comis, Omar Montanari. Un attore, un drammaturgo, un pianista, un tenore. È questo il quartetto dei premiati della decima edizione del premio “Domenico Danzuso” dedicato al grande critico teatrale catanese, scomparso nel dicembre 2000, e coorganizzato da Lions Club Catania Host, Società Catanese Amici della Musica e Teatro Stabile di Catania e dall’amorevole dedizione di Lina Polizzi Danzuso, moglie del grande critico e madrina del premio, coordinato da Vittoria Napoli La Rocca.
Il premio intende tenere vivi l’esempio e la memoria di un acuto intellettuale, figura di spicco della vita culturale insignito in vita di importanti riconoscimenti come il Flaiano, la Lente d’oro e il Randone.
Proprio sui legni del Verga, lunedì 19 dicembre la cerimonia di consegna affidata alla conduzione della giornalista Flaminia Belfiore. Tra gli ospiti gli attori Mimmo Mignemi e Angelo Tosto e il pluripremiato coro di voci bianche “Musica Insieme”, diretto da Adriana Gulisano e Vittoria Mandica.
A consegnare le targhe saranno, insieme alla signora Lina, il direttore del giornale “La Sicilia” Mario Ciancio, la sovrintendente del Teatro Massimo Bellini Rita Cinquegrana e il regista Maurizio Scaparro. La rosa dei premiati è stata selezionata da una giuria che annovera il direttore dello Stabile Giuseppe Dipasquale, il presidente della Scam Antonio Maugeri, il presidente del Lions Club Catania Host Francesco Bizzini, il regista Maurizio Scaparro e il critico teatrale Andrea Bisicchia. Caratteristica peculiare del premio è la valorizzazione degli alti meriti artistici di personalità che si sono distinte nel campo del teatro di prosa o della musica, ambiti affini ma diversi ai quali Domenico Danzuso si è dedicato con uguale passione.
Ecco i dettagli. Il premio alla carriera 2011 andrà a Leo Gullotta, che non avrebbe bisogno di presentazioni. Nato sulle tavole del palcoscenico dello Stabile di Catania accanto a Turi Ferro e Salvo Randone, Leo completa la sua formazione col cinema più di 40 i suoi film – la prosa in televisione e le popolarissime trasmissioni che lo avrebbero consacrato nell’olimpo dello spettacolo. I risultati di questo itinerario – sottolinea Andrea Bisicchia nella motivazione – sono ben visibili nelle straordinarie interpretazioni dei testi pirandelliani: “L’uomo, la bestia e la virtù” e “Il piacere dell’onestà”, nei quali Leo Gullotta ha dato prova di un’arte raffinata, sottile, esteticamente pura, libera da ogni eclettismo.
Come auto-attore il riconoscimento andrà al “cuntista” Vincenzo Pirrotta: il teatro siciliano – osserva ancora Bisicchia – vanta due grandi tradizioni attorali, una fa capo ad Angelo Musco, l’altra a Giovanni Grasso; la prima sceglie la via del comico che arriva fino a Gullotta, la seconda quella del drammatico che arriva fino a Mimmo Cuticchio e appunto a Pirrotta, per il quale la voce e il corpo diventano, non solo forme del comunicare, ma anche pulsazioni, suggestioni psichiche, sonorità, fino a perlustrare la realtà emotiva attraverso una gamma di variazioni unica nel suo genere.
Due premi all’eccellenza anche nella sezione musica. Formatosi alla scuola del belcanto italiano, il baritono Omar Montanari è erede privilegiato della tradizione buffa sette-ottocentesca, riproposta nel rispetto del dettato musicale e di un’interpretazione scenica sempre sobriamente fondata sui valori del canto. Interprete affermato di Mozart e di Cimarosa come di Rossini, ha riscosso un recente, meritato successo ne I due Figaro di Saverio Mercadante, prezioso contributo di Riccardo Muti alla riscoperta della drammaturgia e della civiltà musicale della Scuola napoletana, come di un intero repertorio, da questa scaturito. Altro artista degno d’attenzione particolare è anche il pianista catanese Epifanio Comis, apprezzato virtuoso che può già vantare una solida carriera internazionale: dalla Carnegie Hall di New York alle più rinomate sale da concerto italiane ed estere.
Scrivi un Commento