Gold Elephant World cerca nuovi talenti


Ai nastri di partenza la prima edizione del Gold Elephant World, Festival Internazionale del Cinema e del Musical ospitato a Catania da oggi al 21 febbraio. L’obiettivo dichiarato è quello di scoprire nuovi talenti e far conoscere al grande pubblico e agli addetti ai lavori i giovani artisti che si sono distinti nei bandi di concorso predisposti dalla direzione del Festival.  Il Gold Elephant World è stato presentato nella sede della Provincia, alla presenza, tra gli altri, del neo assessore provinciale alla Cultura Ruggero Razza, del direttore generale del Festival Cateno Piazza, del coordinatore Marcello Burgaretta, dell’attrice Fioretta Mari (che presiede la sezione Musical), di Elisabeth Missland (curatrice della sezione cinema) e della giovane promessa John Real, vincitore di tre Globi d’oro come regista.

 

“La Provincia Regionale di Catania non poteva che essere vicina a questa manifestazione, che unisce cultura e valorizzazione dei giovani talenti”, ha spiegato l’assessore Razza. “Mai come in questo momento – ha proseguito – c’è bisogno di iniziative che sappiano investire sulla capacità artistica dei nostri ragazzi”. “Il messaggio che vogliamo lanciare ai giovani – ha detto Marcello Burgaretta – è chiaro: non è necessario andare via dalla Sicilia per avere un’opportunità”. Per Fioretta Mari il Gold Elephant può essere una buona occasione per la nostra città. Le abbiamo chiesto come, e se c’è qualche ricordo particolare che la lega a Catania.

Siete in cerca di talenti: come si fa a riconoscerne uno?
“Il talento è qualcosa che portiamo con noi sin dalla nascita, che si riconosce dagli occhi. La persona talentuosa si distingue e si fa notare nella massa, in primo luogo per il carisma. È quella che, pur non conoscendola, ci fa dire: “farà grandi cose”. Sono in tanti a voler entrare nel mondo dello spettacolo, ma purtroppo non ci può essere spazio per tutti. Sta dunque ai bravi insegnanti capire chi merita davvero di andare avanti, e valorizzarlo di conseguenza”.

Visto che parliamo di esordi nel mondo dello spettacolo, qual è stato il suo?
“Beh, il mio esordio è stato sul palcoscenico sin dal primo vagito. Appartengo infatti ad una famiglia di attori da dieci generazioni, e mia madre mi ha partorito proprio mentre recitava il personaggio di Fioretta nel Beffardo (da qui il mio nome, con grande scorno di mio padre che, colonnello d’artiglieria, voleva che mi chiamassi Barbara come la sua Santa protettrice). Il mio debutto vero e proprio comunque è stato a tre anni; abbastanza precoce, in effetti”.

C’è qualcuno in particolare che ha influito positivamente sulle sue scelte lavorative?
“Sicuramente Turi Ferro. Ma anche Lucio Ardenzi, Alberto Lionello, Ugo Tognazzi, Nino Manfredi, Giorgio Albertazzi, Leo Gullotta … insomma, tutti i grandi che ho avuto la fortuna di incontrare. I grandi ti insegnano tutto. Basta seguirli, e non ti sbagli più”.

Quali sono i ricordi che la legano alla città di Catania?
“Sono molto affezionata a Catania, che però ho dovuto lasciare nel lontano 1974. Questa è sempre stata una città strepitosa, in particolare fra gli anni ‘60 e ‘70. Qui si realizzavano grandi spettacoli e si esibivano i migliori artisti. Vorrei che, anche grazie ad iniziative come il Gold Elephant, Catania torni ad essere una fucina di talenti, perché non si debba più dire che non funziona nulla. Voglio invece che si tornino a ripetere le parole di Turi Ferro (ricordate la trasmissione Il Ficodindia?): “Vi saluto da Catania, che cchiù sta e chhiù bedda addiventa”.

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