Il colore dell’erba, il primo film da guardare chiudendo gli occhi


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Il colore dell'erba

Arriva in sala il documentario Il colore dell’erba di Juliane Biasi Hendel, delicato road movie su due giovanissime amiche non vedenti prodotto da Kuraj e da Indyca, con il sostegno del Mibact, di Trentino Film Commission, Piemonte Doc Film Fund e Rai 3 (Doc 3) e con il patrocinio dell’UICI – Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.

Il film sarà presentato in anteprima italiana lunedì 18 gennaio al Cinema Massimo di Torino e da febbraio sarà proiettato nelle principali città italiane.  

Edizione speciale per la sala, il film offre una esperienza sensoriale unica grazie alla costruzione di un vero e proprio “paesaggio sonoro” che rende il film visibile “a occhi chiusi”.

Una scena del film Il colore dell'erba
Una scena del film Il colore dell’erba

Ideato per essere percepito anche da un pubblico di non vedenti, il film si avvale del contributo del sound designer Mirco Mencacci, istituzione nel mondo del sonoro, già collaboratore di Marco Tullio Giordana, Ferzan Ozpetek, e Michelangelo Antonioni. Mencacci ha creato assieme alla regista e il team Indyca un universo sonoro che riproponesse il mondo non solo fisico ma anche emotivo delle sue giovani protagoniste nel quale immergere gli spettatori e che, per la prima volta al cinema, permette di unire nella visione persone vedenti e non vedenti.

“Le protagoniste mostrano come la “paura del buio” riguarda tutti” spiega la Biasi Hendel “e il film restituisce questa universalità anche da un punto di vista formale”

Frutto di un lavoro di oltre quattro anni, Il colore dell’erba racconta la storia vera di Giorgia e Giona, due giovanissime ragazze non vedenti in cammino verso l’indipendenza. Non possono vedere ciò che le circonda, ma le paure, le emozioni, gli impegni che la vita impone sono eguali a quelle di tutti i loro coetanei. Una passeggiata da sole fino a un lago diventa una sfida appassionata che le porta a misurarsi con se stesse ed è metafora dell’adolescenza, età rivoluzionaria e delicata in cui si lascia per la prima volta l’uscio di casa per affrontare il mondo in modo indipendente.

Mi piace scoprire nuovi mondi e anche l’adolescenza lo è” afferma la regista “E’ un’età in cui la paura dell’ignoto invade e al tempo stesso spinge a conoscere il mondo. Giorgia e Giona diventano un esempio vivente di come questa paura possa essere affrontata, qualunque sia la sfida, per riscoprirsi ancora più forti”.

 

Juliane Biasi Hendel, regista del film

Juliane Biasi Hendel, la regista del film documentario
Juliane Biasi Hendel, la regista del film documentario

Juliane Biasi Hendel ha da sempre incentrato il suo lavoro di artista e regista su temi sociali che riguardano soprattutto la devianza e le discriminazioni delle differenze. Ha trattato il tema della devianza come risorsa in Oceano Dentro (2009), documentario su una barca di ‘folli’ in viaggio nell’oceano che è stato riconosciuto in numerosi festival internazionali, e nel suo lavoro d’esordio Lezione di fine anno (2007) realizzato con Alessio Osele. A seguito di un viaggio in Kenia ha realizzato Muyeye (2012) e si è occupata di carcere con Voci nel silenzio (2014). Il colore dell’erba è il suo quinto lungometraggio. Nel 2005 fonda la casa di produzione Kuraj con cui ha coprodotto anche questo il film.

Indyca è una società di produzione specializzata in film d’autore e documentari creativi dal respiro internazionale. Sin dalla fondazione nel 2007 Indyca ha sviluppato progetti con un approccio sperimentale e i suoi film hanno vinto premi nei principali festival internazionali. Per ll colore dell’erba il team di Indyca ha collaborato attivamente con il sound designer Mencacci per realizzare la sonorità unica e le “soggettive sonore” che caratterizzano il tessuto narrativo dell’opera.

 

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