La Capinera, il melodramma moderno di Mogol e Gianni Bella


la capinera

L’anteprima mondiale della trasposizione operistica del romanzo di Verga La Capinera ha visto la luce, al teatro Massimo Bellini di Catania, dal 9 al 18 dicembre. La straordinaria pièce ha molti padri eccellenti, dal primo visionario genio della musica, il catanesissimo Gianni Bella che riesce a coinvolgere un altro indiscusso mostro sacro della musica leggera italiana, quel Giulio Rapetti, in arte Mogol, meraviglioso paroliere delle canzoni di Battisti. L’artista ottantaduenne,  prima non si dimostra convinto, ma poi, ascoltando qualcuna delle sublimi arie di Gianni Bella, diviene entusiasta del progetto, tanto che accetta l’incarico e si cimenta, per la prima volta nella sua carriera, nella scrittura di liriche della musica operistica, su libretto di Giuseppe Fulcheri. Ma anche l’allestimento scenico ha un padre eccellentissimo, Dante Ferretti, tre volte premio Oscar («Hugo Cabret», «Sweeney Todd» e «The Aviator»), che cura anche gli splendidi costumi e la regia, coadiuvato nel lavoro da Marina Bianchi.  Lo spettatore, seppure di bocca buona e amante della più classica delle tradizioni operistiche, non rimane deluso da questo sapiente mix di opera e musical, ma anzi, decisamente affascinato e coinvolto. In primis dal ritrovare sul palco una Catania bella così com’è, o meglio, com’era, in cui si respira a pieni polmoni una catanesità che ci rende ancora orgogliosi; in secondo luogo dalle sublimi note che emozionano davvero fin nel profondo, tra le quali spicca l’aria “Brindiamo a Catania” che fa letteralmente accapponare la pelle. E poi dai costumi, dalla regia, dall’allestimento. Bravissimi tutti: i professori d’orchestra, il direttore, il coro, i cantanti, tra cui spiccano Nino e Maria, ma senza trascurare Giuditta, la matrigna, il colera… Insomma, un autentico successo, suggellato ogni sera, alla chiusura del sipario, da diversi minuti di applausi. E da un plebiscito di complimenti. Adesso, quindi, che Catania ha tenuto a battesimo il melodramma moderno del duo Verga/Bella, alla Capinera, non resta altro da fare, che spiccare alto il volo verso nuovi lidi.

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