La creatura del desiderio: l’amore “malato” di Kokoschka e Alma Mahler


Kokoschka La creatura del desiderio

Un amore parossistico, irrequieto. In cronaca oggi lo definiremmo “malato”. Andrea Camilleri lo scandagliò nero su bianco nel libro La creatura del desiderio per tradurlo più recentemente in testo teatrale al fianco di Giuseppe Dipasquale che ne ha curato anche la regia.

L’omonimo spettacolo aveva debuttato a novembre al Must Musco Teatro di Catania.  È stato riproposto il 28 febbraio e portato in scena anche a Siracusa i giorni seguenti nel riaperto Teatro Comunale.

Sul palco David Coco e Valeria Contadino danno vita a questo intreccio sentimentale minato dalla follia, da eccessi d’ira, da capricci e gelosia. L’interpretazione dei due protagonisti è intensa. Al loro fianco agiscono anche Leonardo Marino e Antonella Scornavacca.

Il testo porta immediatamente lo spettatore sulla scena del primo incontro tra Oskar Kokoschka e Alma Mahler in una Vienna del 1912, a un anno dalla morte di Gustav Mahler, marito della donna. Un incontro fulminante, sintetizzato in un paio di scene. Ne seguono lettere d’amore, sesso e sentimento, e poca pochissima ragione. Viaggia ai limiti della follia la storia dei due amanti che alternano fughe, gelosie e possessività. Ma la giovane Alma è irrequieta e interrompe brutalmente la relazione. Il pittore Kokoschka parte per la guerra con la morte nel cuore.
Al suo rientro in patria, traumatizzato dal conflitto e ancora ossessionato dall’amore perduto, decide di farsi confezionare una bambola al naturale con le fattezze dell’amata. E qui il racconto si fa macabro, surreale.

Sullo sfondo, a far da corredo al racconto teatrale, scorrono in maniera puntuale le opere pittoriche di Kokoschka e le scene sono accompagnate dalle belle musiche di Matteo Musumeci.

 

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