Salvatore Esposito: Guardate la tv con senso critico


Gennaro Savastano
Gennaro Savastano

Salvatore Esposito, l’attore che interpreta Gennaro Savastano, detto Gennybello, della serie di successo Gomorra, uno degli attori più dedito al mondo “social”, è stato tra gli ospiti di Etna Comics 2016,  in occasione di un incontro tenutosi nella nuova Area Movie.  Si è fatto attendere l’attore.  All’incontro è arrivato in tuta, scarpe da tennis e giubbotto di pelle, fin da subito disponibile e caloroso con il suo pubblico. E’ la sua prima volta in Sicilia e il primo invito è rivolto ai giovani, a cui intima di seguire le proprie aspirazioni: “Sei anni fa lavoravo al McDonald, poi anche grazie ai sacrifici dei miei, ho deciso di studiare recitazione a Roma, e oggi sono qui”. Il pubblico etneo gli

Gennaro Savastano ad Etna comics 2016
Gennaro Savastano ad Etna comics 2016

regala applausi scroscianti. E lui prosegue: “Sono cresciuto guardando Il Padrino ma quel modello non ha costituito un esempio per me. Non mi sembra di essere diventato un mafioso – spiega con un esempio incisivo l’attore che impersona un camorrista-  L’importante è guardare le cose con senso critico”. Del resto, puntualizza Salvatore Esposito “i delinquenti rappresentati nella serie conducono una vita di m***a, nessuno potrebbe aspirare ad un’esistenza simile. Quello che non accetto sono le accuse ad un uomo come Roberto Saviano che ha sacrificato la vita per la lotta alla camorra”. A intervallare le domande del presentatore, alcune clip della serie Gomorra, che l’attore commenta ironicamente in sottofondo, generando risate generali. Quando, poi, si cala nei panni di Gennaro Savastano, tutti gli fanno eco, la platea intera conosce, infatti, ogni singola battuta celebre del personaggio. Le domande del pubblico, di solito restio o timido, sono tantissime.  Gli viene chiesto dei progetti futuri (Salvatore confessa di voler interpretare un agente segreto) del rapporto con la capigliatura moicana costretto a mantenere per il suo ruolo, dei suoi film preferiti, dell’accoglienza a Scampia: “Scampia è come tutte le periferie del mondo, come quelle dell’Honduras, di Catania, di Palermo di Roma, dove c’è una minoranza di gente che, viste le condizioni, ha intrapreso strade sbagliate, e una maggioranza di gente per bene. Sono stato accolto ovunque benissimo.” Quello che fa la differenza in certe realtà, per l’attore, è la famiglia: “Quando anche lo Stato è assente, l’unica salvezza rimane la famiglia.”

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