“Adoro Papa Francesco”. Schietta e diretta come siamo abituati a vederla, l’attrice Susan Sarandon conquista la platea del Palazzo dei Congressi di Taormina per la Masterclass nell’ambito della sessantunesima edizione del Taormina Film Festival.
Susan Sarandon viene pungolata su religione, politica e cinema. E non si tira indietro. Lo fa con classe e ironia. Un sorriso appena accennato, uno sguardo che sembra ti voglia guardare dentro. Outfit nero, semplice ed elegante, sandali senza tacco. Interagisce senza remore, concedendo anche pensieri non proprio facili da incassare. “Papa Ratzinger è un nazista – sottolinea rispondendo alla domanda di un giornalista – ci sono stati tanti nazisti nella storia ma non avevano l’ardire di diventare papi”. E aggiunge: “Un Papa non può difendere certi reati come la pedofilia”. Storia diversa se le si chiede di Papa Francesco. “Lo adoro – dice – credo stia facendo un ottimo lavoro per combattere la corruzione”.
Le viene chiesto un commento sulla strage di Charlestone dove hanno perso la vita nove persone di colore uccise da un ragazzo bianco. Lei seria risponde: “Conosco molto bene quella cittadina, mia figlia si è sposata lì perché lì vivono i suoceri. È una città in cui puoi andare armato di pistola ovunque potendola esibire come nulla fosse. Lo trovo assurdo. Pensavo che in America dopo l’ultima strage in una scuola i legislatori decidessero di valutare l’ipotesi di cambiare le leggi. Invece non è successo nulla.
Negli Usa abbiamo due grossi problemi: il razzismo e le armi. Di progressi ne abbiamo fatti tanti, per carità, non è un caso avere il primo presidente americano nero. E forse queste stragi sono proprio il frutto della reazione di chi non accetta i cambiamenti”.
Cos’è il successo per Susan Sarandon? “Avere successo non significa avere una posizione di potere – spiega – Dovremmo pensare alla qualità e fare delle cose che ci piacciono. E lavorare per educare meglio i nostri figli….”.
Susan Sarandon e le origine siciliane
E a chi sottolinea le sue origini siciliani lei risponde fiera: “Mia nonna è originaria di Ragusa. Sono molto legata a questo Paese e non solo per le mie origini”. Poi divertita aggiunge: “Quando ho girato a Roma il film di Mario Monicelli sono rimasta incinta e ogni volta che un’amica mi raccontava di avere
difficoltà le rispondevo: vai in Italia vedrai che funziona”. Racconta con entusiasmo la telefonata con Samanta Cristoforetti che le piacerebbe incontrare personalmente, ripercorre la sua carriera passando da Thelma e Louise o Dead man walking, si definisce una “caratterista” che sceglie con serietà i ruoli che rappresenta. “Devono essere nuovi e mi devono spaventare alla prima lettura” ammette. E poi rivolge uno sguardo al prossimo impegno lavorativo: in questi giorni è a Roma per girare un film con Ben Stiller. Lei sorride, riflette un attimo, poi divertita aggiunge: “Non è che, visto le cose che ho detto sul Papa, avrò problemi?”.
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