Cinque mesi di eventi tra mostre, seminari, spettacoli teatrali per ricordare Turi Ferro nell’anno in cui ricorre il centenario della nascita e il ventennale della scomparsa. Si partirà con la mostra, visitabile al Teatro Verga di via Fava a Catania, “Turi Ferro e il Teatro Stabile. Storia di un amore” curata da Sarah Zappulla Muscarà e Enzo Zappulla che spiegano: “Ripercorreremo le tappe fondamentali della lunga fedeltà di Turi Ferro al Teatro Stabile di cui è stato fondatore, pilastro, protagonista-principe fino alla scomparsa. Un viaggio per immagini e documenti in cui rivive un patrimonio teatrale che dall’area mediterranea spazia all’area internazionale, dal passato al presente”. Ci sarà una seconda mostra, a cura della Fondazione Turi Ferro in collaborazione con Regione Sicilia, Comune di Catania e Teatro Stabile di Catania, aperta al pubblico da marzo a maggio per ripercorrere le sue esperienze teatrali e cinematografiche e le importanti collaborazioni nazionali e internazionali con artisti del calibro di Peter Brook, Giorgio Strehler e Roberto Rossellini e con il Piccolo Teatro di Milano, l’Eliseo, il Teatro di Genova.
Nel frattempo verranno messi in programma il Seminario “Il gigante e il capocomico: tutte le maschere di Turi Ferro”, con una tavola rotonda sulla gestione dei teatri come atto di resistenza culturale, in collaborazione con l’Università di Catania, la presentazione del volume “Turi Ferro. Catania per Palcoscenico”, con una raccolta di interviste e inedite pagine di diario, a cura della Fondazione Domenico Sanfilippo editore, e la proiezione finale, a maggio, di “Turi Ferro. L’ultimo prospero”, documentario di Daniele Gongiaruk, con una ricca e rara documentazione video-fotografica.
Al centro di questa programmazione, il Teatro Stabile ospiterà lo spettacolo “Servo di Scena”, diretto da Guglielmo Ferro, già parte integrante della stagione Energie, con Geppy Gleijeses, Maurizio Micheli, Lucia Poli che torneranno a misurarsi sul testo di Ronald Harwood. «Sono passati più di 25 anni – ricorda il regista, figlio del grande artista – da quando diressi per la prima volta questo spettacolo qui allo Stabile, che vide mio padre nel ruolo del Sir. Quella messa in scena ebbe grande successo, vinse tanti premi e girò per tutta l’Italia. Oggi ha un significato particolare riproporlo in una veste diversa: è uno spettacolo che parla di teatro, della gente che lo vive, in un momento in cui ne stiamo soffrendo la mancanza».
In questa occasione Guglielmo Ferro terrà la lezione aperta “Il dubbio per una perfezione impossibile”, presentando al pubblico un copione originale del padre Turi, raccontando il metodo con cui l’artista affrontava il testo e il lavoro teatrale.
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