Vita e simpatia di Michelle Hunziker raccontati in “Mi scappa da ridere”


 Un’accoglienza calorosa quella che è stata riservata alla simpaticissima Michelle Hunziker ed al suo spettacolo “Mi scappa da ridere”, andato in scena sul palco del teatro Metropolitan. Lo show, il cui fil rouge è stata l’ironia, ha ripercorso in oltre un’ora e quaranta minuti la vita “fiabesca” della showgirl. Ad iniziare dal suo esordio pubblicitario, in cui di certo il viso ed il sorriso che l’hanno resa tanto amata nel nostro paese non erano messi in evidenza, fino alla sua vita da mamma “moderna”. Lo spettacolo, prodotto da Ballandi Entertainment, si apre con la proiezione di uno spezzone del film di Charlie Chaplin in cui viene recitato l’aforisma “Vivere la vita con un sorriso”, mentre l’utilizzo della tecnologia e delle “proiezioni” contribuiscono a rendere lo show suggestivo.

 

 

 Digital virtualscreen rendono sempre presente in scena l’ologramma del compagno di palco della Hunziker, Michele Foresta, alias “Il Mago Forest”, che dà voce e corpo al pupazzo Trupolo (pseudo compagno d’infanzia della Hunziker), un personaggio critico, dissacratore, un rompiscatole senza peli sulla lingua, che più che un’ottima spalla per l’attrice sembra esserne coprotagonista. Alle provocazioni del Trupolo/Forest la bionda svizzera risponde per le rime, senza mai lasciarsi andare a nessuna volgarità, neanche quando l’argomento è il suo famoso lato B. La cosa che ci continua a rendere simpatica la Hunziker è la sua capacità di non prendersi sul serio, la sua spontaneità, il volere portare sul palco la vita vera. Certo la sua è davvero una favola, parlando di fortuna, colpi di fulmine, responsabilità da genitore, chirurgia estetica e tanto altro. La showgirl ha ornato il tutto con canti e balli, tutti eseguiti dal vivo ad intrecciarsi però con suggestioni tecnologiche, che grazie ai ledwall e agli ologrammi hanno portato in scena molti più ballerini di quelli realmente presenti, un corpo di ballo tutto al femminile a rappresentare tutte le tipologie di donne: alta e longilinea, bassa, con qualche chilo in più, a ribadire ciò che alla Hunziker sta a cuore da sempre: la dignità della persona e della donna in particolare. Coerenza sopra e fuori dal palco, simpatia e solarità oltre che presenza scenica e poliedricità nel canto e ballo, hanno colmato le lacune di uno spettacolo che prende forma piano piano proprio come un neon che appena acceso produce una luce fioca.

 

 

Articolo Precedente Domani anche a Catania il PastamadreDay
Articolo Successivo La centesima immersione di "S.O.S. reti"

Scrivi un Commento

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *