A Belpasso in scena L’aria del continente diretto da Pippo Pattavina


Pattavina

Vis comica dirompente, personaggi popolani, dialetto italianizzato, trame avvincenti e rimandi letterari. Gli ingredienti del teatro di Nino Martoglio trovano tutti la loro massima espressione in L’aria del continente, la commedia forse più nota del drammaturgo belpassese che la Brigata d’Arte Sicilia Teatro propone in una nuova versione diretta dal grande attore e regista Pippo Pattavina che veste anche i panni del protagonista Don Cola Duscio. Il debutto è previsto proprio al Teatro Nino Martoglio di Belpasso venerdì 8 febbraio (ore 21), con repliche sabato 9 (ore 17.30 e 21) e domenica 10 febbraio (ore 17.30). Lo spettacolo, che si avvale delle scene e dei costumi di Riccardo Cappello e le musiche di Pippo Russo, rientra nell’ambito delle manifestazioni che la Brigata d’arte intende realizzare nelle prossime stagioni, con il patrocinio dell’assessorato Turismo e Spettacolo e Beni Culturali della Regione siciliana, per rendere omaggio all’illustre concittadino Martoglio, nella ricorrenza del centenario della morte (2021). Dopo il debutto a Belpasso, la pièce partirà per la tournée regionale (curata da S.C. Produzioni teatrali) che toccherà il Metropolitan di Catania e a seguire Capo d’Orlando, Agrigento, Acireale, Caltagirone, Gela, Niscemi. Scritto e rappresentato per la prima volta a Catania nel 1915 e, più tardi, divenuto film diretto da Gennaro Righelli e interpretato da Angelo Musco, il testo esilarante mette in scena tematiche moderne tra cui anche l’emancipazione femminile e l’etica borghese. In scena, a fianco del mattatore Pattavina nei panni dell’ingenuo don giovanni, un ricco cast composto da Claudia Bazzano che interpreta la sorella Marastella, Santo Pennisi nei panni di Don Lucino Faro, marito di Marastella, Aldo Toscano (Delegato di P.S), Cosimo Coltraro (Sasà), Claudia Sangani nel ruolo di Milla Milord, canzonettista, Luciano Fioretto (Cecè) e poi, ancora, Anna Nicolosi (Ciccina,cameriera di Cola Duscio), Luca Micci e Federica Amore (Mischilu e Clementina figli di Marastella e Don Faro), Antonio Marino (Tenente), Giovannino Vasta (Orazio, facchino e cameriere del circolo).

Trama. La storia è quella di un possidente siciliano che si reca a Roma per sottoporsi a una banale operazione di appendicite. Durante la convalescenza, si dà alla pazza gioia, si imbatte e si invaghisce di una canzonettista di tabarin. Decide di portarla con sé in Sicilia, suscitando, però, enorme scandalo nel piccolo paese. Ulteriore scalpore generale si

verifica quando la porta persino al circolo di compagnia del paesino, ostentando un’aria di modernità, assolutamente non condivisa dai suoi compaesani; d’altronde, le evoluzioni sensuali della ballerina-canzonettista, criticate dalle signore e dalle signorine locali, sono invece apprezzate dagli uomini che, quasi in fila, assediano la casa di Don Cola per corteggiare la sua avvenente amica venuta dal Continente. Dopo molte peripezie tragicomiche interviene il commissario di polizia, informando il dongiovanni che la “signorina” ha un passato alquanto burrascoso e che mira solamente ai suoi soldi. Il commissario fornisce anche il luogo di nascita della ballerina: Valguarnera Caropepe di Sicilia detto anche Carrapipi. Don Cola, senza nemmeno chiedersi se i sentimenti della giovane siano autentici, va su tutte le furie, ritorna alle sue origini agricole, e caccia la ragazza dalla sua vita, reimmergendosi nella “sana” vita dei campi.

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