Margarita e il gallo, in scena a Enna


L'attrice Alessandra Costanzo tra i protagonisti di Margarita e il gallo
L'attrice Alessandra Costanzo tra i protagonisti di Margarita e il gallo

Margarita e il gallo, un vertiginoso carosello di equivoci e scambi di identità sul canovaccio di una storia osé. Una commedia prorompente, colta e sorniona. Un testo di sofisticata e generosa fattura, scritto da una delle voci più significative della nuova drammaturgia italiana, Edoardo Erba. Martedì 12 maggio al Teatro Garibaldi di Enna, per la stagione firmata da Mario Incudine, sarà messo in scena “Margarita e il gallo”, il fortunato spettacolo prodotto dalla Compagnia delle Isole che vede in scena, per la regia di Angelo Tosto, Alessandra Costanzo, Filippo Brazzaventre, Valentina Ferrante, Giuseppe Bisicchia e Camillo Mascolino.

La trama di Margarita e il gallo

Siamo a Firenze, nel 1500. Per ottenere un incarico a corte, il tipografo Annibale promette di concedere l’intimità della moglie ad un Visconte molto influente. Un’improvvisa defezione della donna, la sera dall’appuntamento, costringe il tipografo a servirsi per lo stesso scopo di Margarita, la serva dal temperamento estroverso e bizzarro , che è figlia di una strega. Capita l’antifona, Margarita, non sapendo come cavarsi d’impiccio, tenta una carta disperata: prova a trasformarsi in Annibale con un incantesimo che ha visto fare a sua madre. E l’incantesimo riesce…

L’ambientazione rinascimentale dell’opera è solo un pretesto per mostrarci il volto eterno delle umane debolezze. Erba tratta argomenti moderni, a momenti d’avanguardia, facendo viaggiare il tutto a ritroso nel tempo in un clima quattro-cinquecentesco, che sa un po’ di Boccaccio e un po’ di Neil Simon, un po’ di Feydau e un po’ di Molière. Un testo estremamente stuzzicante e attuale. Un concetto come il “compromesso”, posto in atto a favore dell’affermazione e del denaro, in un’ambientazione odierna potrebbe suonare banale e persino volgare, intinto invece in una saporita crema rinascimentale, acquista un gusto ironico e sarcastico di prelibata squisitezza. Tra esclamazioni bislacche, pozioni magiche, caccia alle streghe, preti scostumati, diavolo e acqua santa, omosessualità latenti, dissolutezze e vizietti, si snoda una commedia  di rara ironia. Ne viene fuori una vivace sarabanda, che strizza l’occhio alla Commedia dell’Arte.

 

 

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