Rivive il mito di Ulisse: Sebastiano Lo Monaco al Metropolitan


Sebastiano Lo Monaco in Ulisse
Sebastiano Lo Monaco in Ulisse

È una materia così intensa, poetica, tragica e intrisa di sangue e dolore, il mito di Ulisse, che invece di dar segni di invecchiamento, trova nuova linfa, dubbi e vigore nella prosa di Valerio Massimo Manfredi, che gli ha dedicato due romanzi, su cui il regista Alessio Pizzech e il drammaturgo Francesco Niccolini si sono basati per trasformarlo in materia teatrale. Ad interpretare Ulisse, il siracusano Sebastiano Lo Monaco, da mercoledì 13 gennaio a lunedì 18, al Teatro Metropolitan di Catania. Questo Ulisse non procede in linea retta: la sua strada è lunga e contorta, riparte dal suo ritorno a Itaca, dal primo incontro con Telemaco suo figlio. È a lui che racconterà, prima della grande vendetta, dieci anni di guerra e dieci di faticosissimo ritorno verso casa: come un reduce di guerra, l’ennesima guerra stupida inutile e aberrante del nostro mondo. “Il primo passo è stata una confessione – spiega Francesco Niccolini – prima di tutto perché mi serviva un motivo per far scaturire il racconto, per mettere il mio Ulisse/Lo Monaco nella necessità di raccontare”. Un lungo viaggio tra poesia, disperazione ed erotismo per attraversare la vita Sebastiano-Lo-Monaco-e-Sax-in-Progress-Sarsina-11-agosto-2015di un uomo, anche se quest’uomo ama farsi chiamare Nessuno. Per Sebastiano Lo Monaco, nato a Floridia (Siracusa), è stato come rispondere a un richiamo: cresciuto e formatosi tra classicità ellenica e romana, perdutamente innamorato di Omero e dell’epica classica, si trova nella condizione ideale per affrontare Ulisse e il poema della sua vita, costruendo un grande cunto per il pubblico del teatro e, al tempo stesso, un eccellente strumento di divulgazione e conoscenza per il pubblico giovane e delle scuole superiori. Sebastiano con tutta la sua maestria e passione, dialoga con i molti fantasmi di questa storia, in particolare le donne e gli eroi che Odysseo ha incontrato sulla sua faticosissima strada. “L’ultimo passo non poteva che essere, a questo punto un teatrino dei pupi – continua Francesco Niccolini – Anzi, non un teatrino, ma qualcosa grande come il mondo: un super teatro dei pupi, dove Sebastiano Lo Monaco possa cantare la storia di Ulisse e gli attori, penetrando i corpi/armatura di tutti i fantasmi della sua vita, fargli da coro”. L’antico e il contemporaneo si sposano sul palcoscenico per interagire in una dimensione che è sospesa e che rivela la magia di un teatro che si rende magnificamente semplice. “La banda di un vecchio paese siciliano accompagna il suo suono, con il suo rumoreggiare; celebra la festa religiosa del Teatro – presenta così il contributo dell’Orchestra Sax in Progress dal Conservatorio Perosi di Campobassi, il regista Alessio Pizzech –  Sono quattordici sassofoni, quattordici voci umane che contrappuntano il racconto”.

“Affrontare così la straordinaria e immane vicenda di Ulisse, in un modo così popolare e così immediato credo sia una possibile risposta per un Teatro d’Arte – conclude il regista – Una grande occasione per riflettere sul presente, su di un mito che sta alla radice della nostra civiltà e al tempo stesso spunto per possibili riflessioni intorno a ciò che sta accadendo sulle sponde del Mediterraneo”.

 

 

 

 

 

 

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