“Sitz, Rialziamoci”. L’arte lancia un monito ai siciliani


MILITELLO IN VAL DI CATANIA. Sabato 3 agosto 2013, alle 19,30 presso il museo San Nicolò, via Umberto I 75, e l’oratorio della Catena in Militello in Val di Catania, sarà inaugurata la mostra “Sitz rialziamoci”, asserzione e monito, titolo che sintetizza l’idea che l’artista tedesco Herbert Jakob Weinand ha della Sicilia e del carattere dei siciliani. Ed ecco che mette al centro della sua installazione artistica la sedia, simbolo di immobilismo fisico, emotivo, politico dell’Isola. Sulle sedie stanno seduti vecchietti sonnecchianti che giocano a carte mentre aspettano che il politico di turno si ricordi del loro paese che si va spopolando giorno dopo giorno, rimanendo orfano di giovani e idee. Sulle sedie stanno i politici tronfi del loro potere, immobili nella loro indifferenza. Le sedie pubblicitarie di multinazionali fanno da contrasto al barocco della città in un contraltare disarmante di antico e moderno, di sacro e profano.

 

 

L’obiettivo, quindi, è far sì che i cittadini diventino consapevoli dei propri luoghi di appartenenza, e che imparino a conquistare un nuovo senso di identità. “Adesso – spiega l’artista – gli abitanti di Militello andranno nella Chiesa Catena per vedere i ritratti delle donne, faranno visita al museo per guardare le foto che ritraggono gli uomini seduti lungo il corso o in piazza, superando così eventuali timori di varcare la soglia di questi luoghi “importanti”.

Herbert Weinand utilizza quindi il linguaggio artistico per lanciare un importante messaggio sociale. Ma chiarisce: “Il mio non vuole essere un atteggiamento arrogante di chi viene da fuori e vede solo arretratezza, ma voglio creare un dialogo anche fra le generazioni e in futuro sviluppare pensabili alternative al consumismo indotto”.

“Sitz, rialziamoci”: in due parole, quindi, la sintesi della mostra che sarà inaugurata il 3 agosto e sarà visitabile fino al 25 agosto dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 20.

Installazione artistica

Herbert Jakob Weinand è un interior designer tedesco che si è innamorato della Sicilia e ha deciso di trasferirsi prima a Noto poi a Militello in Val di Catania. All’interno del Museo San Nicolò, a rischio chiusura per mancanza di fondi e per il disinteresse delle istituzioni, ha creato un percorso d’arte fortemente concettuale. Sedie come simbolo di comando, prestigio, potere. Sedie come segno di caducità, silenzio, abbandono. Arte, fotografia e video rimangono legati da un concetto forte che vuole essere anche uno sprone ai siciliani: “Alzatevi da quelle sedie”.

 

Fotografia

Il fotografo Luca Guarneri ha catturato volti, paesaggi, sguardi che caratterizzano il volto dei siciliani immobili nel loro divenire. L’immagine fotografica imprime forza a un concetto, dona spessore a un’idea che diventa monito. Gli stessi moti dell’animo che si leggono nelle immagini dei volti consumati dal tempo, dalla fatica, dal sole, negli sguardi stanchi che conservano integri colori e passioni della terra riarsa e consumata e a cui fanno da sfondo lo scorrere dei fasti barocchi di tempi remoti. Il tutto per lanciare un forte messaggio a reagire  per riappropriarsi di una identità ormai perduta.

 

Video

Il video maker Fabio Burgio ha realizzato il video che fa da corredo alla mostra. “Ho conosciuto Herbert Weinand – racconta – attraverso Luca Guarneri, un mio amico fotografo con il quale collaboro. Quando mi ha proposto il suo progetto ho aderito con entusiasmo alla sua realizzazione in quanto l’ho ritenuto un progetto interessante. Inoltre personalmente ho sempre avuto interesse nella scoperta della Sicilia e della sua storia. Militello era un luogo dove non ero mai stato e scoprendolo lentamente, durante le mie brevi visite per le riprese, mi ha lasciato la consapevolezza che Leonardo Sciascia aveva ragione quando in un suo articolo definì Militello “un viaggio”.

 

Il Museo di San Nicolò

Venticinque anni fa, da una felice intuizione di un giovane e valente architetto e dalla volontà di una comunità saggiamente guidata da un carismatico sacerdote, nasceva, a Militello in Val di Catania, un museo parrocchiale, primo e per molti anni unico museo ecclesiastico della provincia di Catania: il museo San Nicolò.

Il museo si sviluppa per una superfice di circa 600 mq, negli spazi e nelle cripte sottostanti la chiesa madre di San Nicolò,  monumentale costruzione sorta tra il 1720 e il 1770, in stile tardo barocco, dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità nel 2002, nel contesto del Val di Noto.  

Il suo assetto singolare, insieme agli argenti, ai quadri, alle sculture che in esso sono esposti, costituisce una forte attrattiva e offre un percorso suggestivo e affascinante.

In media il museo ospita circa quattromila visitatori l’anno e tutti lo trovano non solo unico ma impensabile in un contesto come il nostro.

In tutti questi anni il museo è stato, a Militello in Val di Catania, il luogo dell’ospitalità per eccellenza, vetrina destinata a proteggere e custodire ciò che di bello ed elevato l’uomo ha realizzato e a fare del patrimonio di una comunità un patrimonio fruibile da tutti.

Custodisce infatti e, in parte, espone il patrimonio di argenti, paramenti sacri, dipinti, sculture lignee e marmoree, frammenti lapidei della chiesa madre e delle chiese affiliate, nonché donazioni e depositi. Le opere esposte vanno dal XV al XIX secolo.

Molte delle opere custodite nel museo, tuttavia, non sono ancora conosciute e fruibili perché alcuni spazi espositivi non sono stati mai completati.

Il museo oggi è a rischio chiusura: la sua sopravvivenza è legata ai fondi annualmente stanziati con la ormai famosa “tabella H”, impugnata dal commissario governativo della Regione Siciliana. In atto sono i volontari a garantire la fruizione del museo, quelle stesse persone che con la medesima passione con cui furono artefici della sua nascita, adesso lo curano.

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