Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna: Afef Jnifen


Afef
Marco Tronchetti Provera e Afef

Dotata animi mulier virum regit” o, più comunemente, “Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”!

Sembra essere questa l’origine della frase che spesso segue la presentazione delle mogli o delle compagne di molti uomini di potere e di successo e che riscalda a volte gli animi delle femministe più agguerrite.

Eppure, il malcontento si potrebbe evitare provando a concentrarsi sulle presunte origini del detto. La traduzione dalla frase latina potrebbe essere questa: “Una donna dotata di coraggio guida sulla retta via il suo uomo”.

La mulier di cui vi parleremo oggi è Afef Jnifen, una splendida 53enne originaria della Tunisia, precisamente di Medenine, nata il 3 novembre 1963 e poi naturalizzata italiana; figlia a sua volta di un altro grande uomo, Mohamed Jnifen, che ha ricoperto importanti ruoli diplomatici diventando ministro plenipotenziario nei rapporti tra Tunisia e Libia.

L’uomo in questione invece è Marco Tronchetti Provera, classe 1948, attuale Vice Presidente Esecutivo e Amministratore Delegato del Gruppo Pirelli nonché Presidente e Fondatore della Fondazione Silvio Tronchetti Provera, dedicata al ricordo del padre e che da ormai 15 anni promuove e investe in tre settori molto importanti: la formazione dei giovani, la divulgazione scientifica e la ricerca.

Di certo ad Afef l’animo e il coraggio non mancano: unica figlia femmina di Mohamed e di Saidi Benina, quartogenita di 6 figli, ancora adolescente decide di sposare un vicino di casa ventunenne per fare un dispetto ai propri genitori troppo severi. Ha vissuto in Iraq, in Libia e Libano, ha studiato a Losanna e si è poi trasferita nella grande capitale francese, subendo il fascino non solo della splendida Parigi ma anche della haute couture. Inizia a lavorare come indossatrice, riuscendo a farsi strada nel mondo della moda non solo grazie alla sua incantevole bellezza ma anche grazie a un carattere deciso e forte che sembra fare perno su un’unica e inusuale caratteristica: la riservatezza.

Una personalità ricca di fascino, quindi, che le ha permesso di farsi notare da numerosi stilisti dopo essere stata lanciata definitivamente da Jean Paul Goude, regista, fotografo e illustratore francese. Afef lavorerà per Gaultier e Chanel in Francia, e per grandi stilisti italiani che non si son lasciati sfuggire tanto splendore; è per questo che l’attuale moglie di Marco Tronchetti Provera ha lavorato anche per Cavalli e Armani.

Risale al 1990 il matrimonio con Marco Squattriti, da cui avrà un figlio, Samy. Il rapporto tra i due si complica però dopo il coinvolgimento dell’avvocato Squattriti nell’inchiesta Safim-Italsanità.  Sono questi per Afef gli anni della televisione: tra il 1996 e il 1997 fa parlare di sé per le idee e le dichiarazioni espresse nel salotto del Maurizio Costanzo show. Diventa poi conduttrice della trasmissione “Non solo moda” e proprio in un’intervista per la stessa rubrica televisiva, conoscerà il suo futuro sposo.

Afef ha anche recitato nel 1999 in un episodio del Commissario Montalbano, nel ruolo di Karima Moussa. Dalla rubrica “Non solo moda” passa poi alla conduzione di altre trasmissioni: nel 1999 è la volta di “Scommettiamo che…?” assieme a Fabrizio Frizzi e nel 2004 ha presentato “Le Iene”. Dal 2006 è la valletta ufficiale de “La grande Notte”, programma condotto da Gene Gnocchi.

In anni recenti ha fondato Appeal for Meal in società con l’architetto Massimiliano Locatelli e il fotografo Francesco Carrozzini. L’Appeal for Meal si fonda su “acquisto, produzione, studio, design e commercializzazione di piatti, stoviglie, posateria, pentolame, tessuti e prodotti per l’arredamento per la casa”.

Afef è impegnata anche nel sociale: è stata nominata Ambasciatrice per la Pace dalla Croce Rossa, collabora e sostiene il Telefono Azzurro e fa parte del Comitato della Fondazione “Enfants en danger” patrocinato dall’Unesco. È stata testimonial nel ’99 di due post sulla Tunisia il cui scopo era quello di spronare le persone ad avere meno pregiudizi sul mondo arabo, affermando che “gli italiani sono pieni di pregiudizi sul mondo arabo, non per colpa loro, ma per carenza di informazione”.

Il suo impegno e le sue idee contro il razzismo vengono dimostrate anche in altre occasioni. Nel 2000 si esprime a proposito del “razzismo strisciante” all’interno di una polemica sulle soubrette straniere presenti al Festival di Sanremo. Afef in questa occasione si è interrogata sul motivo del mancato successo delle canzoni di Sanremo, vedendo la causa di tale fallimento nella tendenza del contesto canoro a rimanere “troppo chiuso nel suo ambito”.

Rimasta sconvolta in seguito all’attentato al Museo del Bardo di Tunisi del 15 marzo 2015 in cui hanno perso la vita 25 persone tra visitatori e dipendenti, ha spronato i turisti italiani e di tutto il mondo a visitare la sua terra d’origine.

 

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