Adriana Muliere: “Il nostro atteggiamento può attirare il predatore”


Si chiama Kyusho Jitsu, è un metodo di difesa personale che agisce su due sfere dell’individuo, quella fisica e quella psicologica. Insegnamenti di base di questa disciplina saranno impartiti ai partecipanti al corso Vittime non si nasce. Lo hanno organizzato a Catania il vicequestore e presidente del Comitato Pari Opportunità del Siap, Adriana Muliere; il segretario generale provinciale del Siap (sindacato italiano appartenenti polizia), Tommaso Vendemmia; la consigliera provinciale delle pari opportunità Mariella Consoli e Sebastiano Urzì, istruttore di Kyusho Jitsu.

 

Dottoressa Muliere partiamo da un luogo comune. Una donna vestita in abiti succinti rischia di provocare una violenza? Una minigonna può essere “pericolosa”?

“Assolutamente no. Ogni donna deve avere la libertà di uscire come vuole e di vestire come meglio crede. Le statistiche, tra l’altro, dimostrano che le violenze sessuali sono per lo più fatte su persone vestite normalmente. È, invece, il nostro atteggiamento che attira il predatore”.

 

In che senso? Si ha paura di una donna che appare forte?

“Non che appare, che lo è. Il predatore sente dove deve andare, guarda la postura, l’energia che proviene da una persona. Questo è un aspetto determinante. In caso di violenza poi la gestione dell’autocontrollo e dell’energia diventa di fondamentale importanza. Per questo abbiamo pensato a questa disciplina per promuovere un corso di difesa personale”.

Quali sono i vantaggi?

“E’ un’arte marziale che dà risalto all’attacco sui punti di pressione del corpo. La nostra speranza è di riuscire a dare ai partecipanti le direttive basilari per il controllo delle proprie energie contro il panico”.

Ci sono dati alla mano sulle aggressioni in Sicilia?

“Non so dare percentuali. Ci sono le aggressioni denunciate e quelle che rimangono a noi sconosciute”.

Le nostre città sono sicure?

“Ni”.

 

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