Carla Cassola: “Una Cavalleria Rusticana da psicoanalisi”


cassola

A Vizzini patria spirituale di Giovanni Verga, con la rassegna teatrale “Le Verghiane” si ricorda il drammaturgo catanese. Questo fine settimana andrà in scena a piazza San Michele un particolare ed innovativo adattamento de “La Cavalleria Rusticana” diretto da Walter Manfrè. Nel cast l’attrice e doppiatrice Carla Cassola. Scopriamo durante il nostro incontro alcuni punti salienti della messa in scena senza dimenticare gli importanti successi professionali raggiunti.

Sarà la ‘Gna Nunzia, un personaggio chiave in questa versione teatrale dal carattere introspettivo e psicoanalitico …

“È una rappresentazione originale, diversa dalle altre e mai realizzata fino ad oggi. La mia ‘Gna Nunzia, la madre di Turiddu, ricopre un ruolo molto importante nella storia è una psichiatra e psicologa che aiuta Santuzza, Lucia Fossi, a sfogare le sue pene. Indosso un camice e delle ciabatte bianche da infermiera e tento di rasserenare e confortare la protagonista. Ad esempio Compare Alfio, Orazio Alba, è visto come un “Cuntista” ovvero quello che fa il “Cunto dei Cunti”. In Turiddu, Liborio Natali, emerge il lato umano e fragile arrivando addirittura a piangere davanti a me. Invece la ‘Gna Lola, Marina La Placa, è vista come una bambola meccanica, quasi un pupazzo. Il pubblico entrerà nella mente di Santuzza e analizzerà le ansie, le angosce e le paure di questa giovane donna. Siamo nei labirinti del cervello e della psiche umana. Il rapporto d’amore è vissuto, come accade oggi, sotto forma di guinzaglio, dimenticando che il collante necessario per rendere salda l’unione è la libertà. L’atmosfera di questa Cavalleria Rusticana è simile al film “Qualcuno volò sul nido del cuculo”.

Cosa si aspetta da questo spettacolo che, con un approccio così diverso dalle consuete rappresentazioni, potrebbe andare anche oltre i confini della rassegna?

“Una piece di questo tipo andrebbe bene per le platee di Roma o Milano senza, giustamente, togliere nulla al pubblico di Vizzini. Quando fui chiamata da Walter Manfrè per interpretare la ‘Gna Nunzia ebbi un attimo di esitazione, perché pensavo e credevo che non fosse un ruolo adatto a me. Dopo aver letto ed approfondito tutta la sceneggiatura ogni dubbio è scomparso. Spero che venga accolto positivamente, non solo dagli addetti ai lavori, anche dal grande pubblico abituato a vedere “La Cavalleria Rusticana” in modo tradizionale”.

Al Cinema è nota per aver interpretato alcuni film horror italiani come “La casa nel tempo”, “Demonia” di Lucio Fulci, “La setta” di Michele Soavi e “The torturer” di Lamberto Bava. Come si è trovata in questo tipo di set?

(ride)

“Non li rifarei mai più. È un filone tremendo. Una cosa è interpretare un film  in cui sai che è tutto finto e un’altra è vederlo. Non mi appartengono”.

Tra i suoi tanti successi teatrali è doveroso ricordare “Rosel” e “Alice si meraviglia”. Entrambi parlano di donne e del difficile rapporto uomo – donna. Parliamo di quest’esperienze?

“Rosel è stato portato in giro per quasi diciassette anni anche all’estero ed è stato lo spettacolo più grande della mia vita. Alice si meraviglia era un mio sogno nel cassetto e per realizzarlo ho speso tutti miei i risparmi. È un lavoro in parte autobiografico. Si racconta in maniera fiabesca e magica, ci tengo a sottolinearlo, tutte le molestie che ho subito dai tre ai cinquantotto anni”.

In che senso?

“Non sono mai stata stuprata o violentata, ma ho subito molestie sessuali come quello che si appiccica dietro in autobus o quello che si masturba davanti quando passi o ti spinge contro un muro cercando di abusare di te oppure l’amico di famiglia che ti salta addosso in cucina durante una festa. Non c’è nulla di scabroso, tutto è raccontato con eleganza e parla della quotidianità di molte donne. Ho creduto e credo molto in questo spettacolo al punto di produrlo da sola, perché non c’è stato nessun produttore disposto a finanziarlo in quanto nel cast non c’era nessun nome commerciale”.

Per diventare “nomi commerciali” ed avere quindi la strada spianata si deve fare necessariamente televisione?

“Basta una sola fiction per diventare famosi. La serie tv permette di entrare in quella scatola che arriva diretta alla testa della gente. La bravura è un’altra cosa”.

Tra non molto inizierà la nuova stagione lavorativa. In cosa sarà impegnata?

“Sarò nuovamente in giro in tutta Italia al fianco di Massimo Ranieri con “Riccardo III” di Shakespeare. Interpreterò la duchessa di York. Ritornerò di nuovo in Sicilia, a Palermo, dal 6 al 15 marzo”.

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